Musica

Intervista con Anna Soares

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Da venerdì 23 settembre 2022 “Anesthetize”, il nuovo singolo della cantautrice e producer Anna Soares, fuori su tutte le piattaforme digitali per LGR – Lost Generation Records.

Dopo aver affrontato la tematica dell’ipnosi erotica, la cantautrice percorre le strade dell’alterazione dei sensi con eleganza e originalità: Anesthetize infatti, ci spinge a “bere tutta la nostra purezza, battere le ciglia, e respirare, fino a diventare brivido”. Un brano che respira, per l’appunto, e alterna aperture ambient con field recording e campionamenti dalla natura, con le atmosfere claustrofobiche proprie della musica garage di matrice britannica.

E non potevamo che farle delle domande a riguardo.

  1. Ti avevamo lasciato con la pubblicazione del tuo disco di debutto “Sacred Erotic”, cos’è successo da allora?

Che bello ritrovarvi! Beh, è stato un anno che è valso come 7, nel quale i cambiamenti che mi hanno investita, oltre che sonori e compositivi, sono stati anche di natura personale, interiore, lavorativa, emotiva e umana. Direi che non mi sono fatta mancare nulla, ma provo davvero tanta gratitudine per tutto questo.

  • Ora che la pandemia sembra aver lasciato spazio alla normalità, com’è la situazione musicale? C’è di nuovo spazio per tutti?

Non sono del tutto certa che ci sia spazio per tutt3, sai? Io ovviamente sono una promotrice del fare, del mettersi in gioco con ogni carta possibile, dello sperimentare come chiave attraverso la quale crescere. Detto questo, quel che vedo intorno a me è sempre un maggiore divario tra “chi ce la fa” (chi raggiunge dei numeri considerevoli, chi fa tour, chi mette su feat con quaranta nomi diversi) e chi arranca a crearsi un proprio spazio vitale all’interno della scena musicale. È sicuramente legato ai mezzi a disposizione per crescere, ma non solo. La verità è che lo spazio mentale dell’attenzione del pubblico è limitato, ed è lecito sia così. Noi quant3 artist3 ascoltiamo? 40? 200? Sarebbe assurdo pensare di conoscere e ascoltare tutto. Solo che è più facile che nelle playlist proposte da Spotify tu possa trovare Blanco piuttosto che NAVA. Detto questo, come diceva Orwell, il resto viene da sè.

  • E a che periodo della tua vita risale “Anesthetize”, il tuo nuovo singolo?

Ho scritto Anesthetize l’estate scorsa, sotto un albero su una montagna. Ho voluto imprimere in questo pezzo quella sensazione legata all’inafferrabile, dello sfuggire alla realtà per divenire qualcosa d’altro, qualcosa di più profondo, che si astrae e crea magia solo attraverso le sensazioni. L’estate scorsa la scrittura del mio nuovo album, Dionysus, in uscita il 21 ottobre, è stata un viaggio spirituale, filosofico, interiore, avvenuto interamente avvolta dalla natura, dai suoi spiriti e dalle sue influenze. Ho ritualizzato l’essenza, e l’ho fatto nel solo modo che conosco: quello sonoro.

  • Sessualità e musica possono effettivamente andare d’accordo?

Come il miglior bianco della lista vini su un sushi impeccabile.

  • Un proposito per gli ultimi mesi del 2022?

Sono davvero entusiasta del fatto di riuscire a conciliare i miei impegni lavorativi e personali con la perseveranza nella creazione di contenuti che mi stimolano e mi portano sempre oltre. Per la fine dell’anno voglio concludere il mio terzo album, in uscita il prossimo anno, e ci sarà una piccola chicca: la creazione di un podcast sulle sessualità alternative e il loro dispiegarsi a livello socioculturale affrontate in una chiave sfrontata e pungente, non vi spoilero ancora tutti i dettagli, ma…. Restate sintonizzat3!

Com. Stam./foto

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