Da venerdì 5 novembre 2021 per Lost Generation Records (e in distribuzione Believe)“Coro per la fine del mondo”, il nuovo singolo della cantautrice e producer Kimerica.
Atmosfere crepuscolari e metropolitane e un sound che oscilla tra dark e indie tratteggiano i contorni di un incontro al limite del sovrannaturale, alienante, autodistruttivo, che si risolve con l’arrivo, comunque, di una nuova alba.
Abbiamo deciso di parlarne direttamente con lei.
• Come nasce l’ispirazione per Coro per la fine del mondo?
Rispetto ad altre canzoni che ho scritto con molto trasporto emotivo, questa è stata più che altro un gioco: ero con un amico e abbiamo immaginato que- sta storia in cui il protagonista era in preda al delirio totale. La musica invece è stata condizionata fortemente dal fatto che in quel periodo ero a stretto contatto con altri producer che facevano house, tecno e generi affini.
• Quando ti sei avvicinata al mondo della produzione musicale?
Quando mi sono trasferita a Roma, anni fa, nella scuola di musica che fre- quentavo c’era un corso di produzione elettronica. Mi ci sono buttata a ca- pofitto, per me è stato amore a prima vista.
• E quando, più in generale, ti sei avvicinata alla musica?
Da piccolissima, circa a 5/6 anni suonando il pianoforte. In realtà, a parte
forse un paio di anni al liceo, ho sempre studiato musica. • E da dove arriva invece il nome di Kimerica?
Mi chiamo Erica Kim, scambiando i miei nomi ne risulta un gioco di parole imperdibile: vuol dire fantastico, illusorio, utopistico.
La chimera è un animale reale ma anche mitologico, composta da parti di provenienza mista, proprio come la mia musica che è sintetica e acustica, eterea e dark, moderna e tradizionale.
• Progetti per il futuro?
Nei prossimi mesi usciranno altri singoli che porteranno a un album in prima- vera.
Mi sto concentrando sui video, i Visual, le copertine, la musica è pronta.
Poi spero di suonare tanto live e di collaborare con altri artisti.
Com. Stam.