Musica

Intervista  con le Yayanice

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Dal 18 Marzo 2022 è disponibile in rotazione radiofonica “Senza gravità” (LaPoP), il nuovo singolo delle Yayanice, già disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 11.

“Senza Gravità”, singolo che anticipa il nuovo album in uscita in primavera, vuole essere l’incipit di un viaggio più maturo, di un’esplorazione consapevole all’interno del loro mondo che viene offerto al pubblico sempre con la leggerezza e l’ironia che le contraddistingue. Il brano parla di una realtà parallela, che porterebbe sollievo se fosse reale, e invita a volare in una dimensione sospesa, abbandonando le pesantezze in favore dei nostri desideri più profondi. È il brano più “mistico” dell’album che in virtù della sua essenza si presta, come prima uscita, ad anticipare tanto altro di originale ed inaspettato.

Ecco cosa ci hanno detto a riguardo.

Come avviene il vostro incontro artistico?

Ciao e grazie per l’intervista! Il nostro incontro è avvenuto in sala prove 🙂

Un amico in comune batterista aveva voglia di mettere su un progetto di cover r’n’b,neo soul, funk e fu colpo dalla voce di Chiara. Io (Giulia) mi ero trasferita a Bologna da pochi mesi e mi chiese se volevo venire alle tastiere. Così fu e comincio un’avventura di circa due anni di musica insieme. Finito questo progetto abbiamo deciso di continuare come duo con l’intento di fare musica nostra..ed eccoci qui!

Siete attenti alle nuove uscite discografiche? Avete qualche nuovo artista di cui vi siete innamorate che avete voglia di segnalarci?

Tendiamo sempre l’orecchio a quello che esce. Le scoperte recenti ma non recentissime di artisti che ci hanno entusiasmato riguardano gli Hiatus Kaiyote (consigliamo la recente uscita del remix di “Mood Valiant”) e in Italia Davide Shorty, Serena Brancale, Venerus e Filippo Bubbico.

Segnaliamo AkaSteve uscito quest’anno con Kimura label, che promette davvero bene.

Avete mai pensato a un feat per il vostro progetto? Con chi?

Siamo circondate di amici musicisti meravigliosi e ci piacerebbe coinvolgerli nei prossimi live e nelle future produzioni. Non abbiamo ancora pensato a un featuring, ma sicuramente sarebbe un onore e un piacere avere un feat di Dj Lugi, amico che stimiamo tantissimo e rappresenta quel sound di Bologna che amiamo.

Cosa significa avere un progetto in duo? Come vengono divisi i compiti organizzativi e creativi allinterno della vostra coppia?

Avere un progetto in duo è molto pratico! Dal punto di vista organizzativo è più snello. Grazie alla tecnologia possiamo, con una loop station, coinvolgere strumenti virtuali che ci permettono di avere una band anche se siamo in due. Sarebbe bello e non escludiamo in futuro di avere degli altri musicisti nei nostri live. Siamo molto affiatate quindi le faccende pratiche fuori dalla “musica” (foto, interviste, booking, rapporti con l’etichetta, organizzazione delle grafiche, etc) ce le dividiamo equamente senza molti sforzi. Per quanto riguarda la produzione musicale, soprattutto per quello che riguarda il nostro nuovo album in uscita quest’anno, io (Giulia) mi occupo prima della composizione musicale, Chiara in seguito delle melodie e dei testi. Per la fase intermedia della coproduzione quest’anno ci siamo affidate a Rico Farina, che ha fatto un ottimo lavoro e poi c’è il contributo prezioso di Grigiocrema per quanto riguarda mix e master.

Dietro di noi c’è una squadra che si occupa di tutto il visual  (Maicol Malizia) e della nostra immagine. Avere persone fidate a cui delegare ciò che noi non siamo in grado di fare, con cui collaborare in sinergia è un plus fondamentale.

Come raccontereste Senza Gravità” a chi non lha ancora ascoltata?

La strumentale di Senza Gravità si è generata durante un’alba palermitana dopo una notte insonne piena di brutti pensieri. Poi si apre la finestra alle 5, la città si risveglia: c’era un’energia particolare, carica di vita e la musica si è creata da sola. Il testo delle strofe e del bridge parla per immagini, piccole frasi che racchiudono un mondo di significati, mentre nel ritornello si evoca un sentire che ci fa prendere il volo liberandoci dalla gravità. È il pezzo più simbolico ed immaginifico che abbiamo scritto e che vuole evocare quello stato d’ animo di sospensione e sogno dove le cose immaginate possono accadere, influenzando, perchè no, anche la realtà stessa. Vuole essere la

nostra rappresentazione simbolica di come potrebbe essere un mondo più simile a come lo desideriamo. Speriamo possa fungere quasi da portale per spronare chiunque a sognare la realtà come profondamente la vuole.

Com. Stam.

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