Ciao Simona e grazie per essere qui con noi. Ci racconti cosa ha fatto scoccare la scintilla tra te e la musica?
Ciao!! Grazie mille! beh, dovrei tornare a tempi lontani per ricordare la scintilla… una risposta precisa non posso darvela perchè fa parte di quella remota età in cui si assorbe il suono della voce della mamma e si capisce di essere amati. Sono necessità innate, che immediatamente riconosci come linguaggio familiare e, in un certo senso, è la musica che ti sceglie.
“Stonehenge” è un brano che ti rappresenta personalmente? Com’è nata l’idea del video?
Sì, “Stonehenge” mi rappresenta e mi descrive. Il primo inedito volevo fosse proprio una sorta di presentazione a tutti gli effetti. L’idea del video è nata dalla voglia di accompagnare visivamente il significato profondo della mia canzone. La contrapposizione e l’interazione, la diversità e la polarità di due elementi che si attraggono. Il mondo di oggi è fatto di visibilità e volevo che Stonehenge fosse associata a una vera e propria storia. La luce nel video, sempre alle spalle, contrasta con il nero e diventa la meta cui dirigersi a fine brano, la scelta “fuori e dentro di me”.
Qual è il tuo rapporto con i talent show? Pensi che siano fondamentali per emergere nella musica oggi?
I talent sono utili, se fatti bene. Fondamentali direi di no, perchè una cosa ben fatta è il fondamento, detto questo sono una finestra aperta sul mondo. E’ innegabile che la TV entra senza bussare nelle case, e non si può non riconoscerle il lato di estrema socialità.
Possiamo sperare in un futuro disco?
Le cose future mi fanno un pò paura.. ma sì! Per questo non posso che dare risposta affermativa. Il prossimo anno, con grande serenità.
Com. Stam.