Cultura

Io pretendo la mia felicità

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Gli scrittori-alunni della IE, del Liceo “Regina Margherita”
presentano
Io pretendo la mia felicità (Ho pagato tanto e adesso me la merito)
Navarra editore, introduce Angela Di Pasquale, Interviene Rosaria Cascio

È possibile un rapporto diverso tra insegnante e alunno? Quanto è determinante star bene insieme a scuola per migliorare il proprio rendimento scolastico? Si può rimanere insegnanti autorevoli costruendo rapporti di amicizia con i propri alunni?
A queste e ad altre domande risponde involontariamente questo libro, raccontando una scuola che vuole stare al passo con i tempi, parlando la lingua dei giovani senza rinunciare alla presunzione di insegnare qualcosa.
Un lavoro di scrittura collettivo di un’insegnante – Rosaria Cascio, curatrice del testo – e di un gruppo di studenti – la classe I E del Liceo di Scienze Umane Regina Margherita di Palermo – ragazzi e ragazze di 14 anni, alcuni con vissuti personali molto dolorosi, che in questo testo si raccontano senza filtri, parlando delle loro ambizioni, dei sogni, delle difficoltà di essere adolescenti oggi, facendoci vivere i loro rapporti d’amicizia, d’amore, facendoci entrare nelle loro famiglie, a scuola, mettendo a nudo tutto, anche le loro paure più profonde. Perché quando si è adolescenti un lutto, un amore non corrisposto, una sconfitta scolastica possono risuonare come la fine del mondo.
Un libro per dirsi, allora, per ritrovarsi, per raccontarsi, per sostenersi vicendevolmente e anche personalmente.
Un esperimento per dimostrare che ci si può volere bene rimanendo alunni e professori, che è nella dimensione relazionale che si gioca la costruzione del senso e sta il focus del processo educativo, e che solo così si può dar vita a un vero cambiamento di prospettiva nel quale riporre le speranze di una scuola “buona”.
In un commovente esperimento di scrittura collettiva, un’insegnate di lettere e un gruppo di ragazzi quattordicenni ci raccontano, per una volta insieme, i sogni e le difficoltà di una generazione e ci indicano la via per costruire la buona scuola.

Rosaria Cascio (1965) insegna da vent’anni Italiano e Storia nei licei, a Palermo. È cresciuta nei gruppi giovanili di padre Pino Puglisi e il suo impegno è di far conoscere le opere e il metodo del sacerdote presso scuole e gruppi di giovani in tutta Italia. Sulla figura di padre Puglisi ha scritto numerosi articoli, per libri e riviste, e ha studiato a fondo il metodo educativo del sacerdote ucciso dalla mafia nel 1993. Ha pubblicato, con Francesco Palazzo e Augusto Cavadi, Beato fra i mafiosi. Don Puglisi: storia, metodo, teologia (Di Girolamo, 2013) e P.G. Puglisi. Sì, ma verso dove? Identikit di un beato animatore vocazionale (Il pozzo di Giacobbe, 2015). Ha contribuito, con una sua postfazione, a L’eucaristia mafiosa. La voce dei preti di Salvo Ognibene, pubblicato da questa Casa Editrice (2014). Si definisce, da donna e da insegnante, profondamente puglisiana.

Lunedì 18 maggio in sala eventi de la Feltrinelli ore 18:00

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