Roma, il governo Renzi preme l’acceleratore sulla tanto attesa legge elettorale. Secondo l’agenda di governo il ddl potrebbe giungere in aula già il prossimo 27 aprile. La richiesta di sveltire i tempi giunge, alla conferenza dei capigruppo alla Camera, dal democratico Roberto Speranza. Come già annunciato nelle scorse settimane da Ettore Rosato, vicecapogruppo del Pd, il Partito Democratico si sarebbe presentato alla riunione dei capigruppo, che doveva stabilire il calendario di aprile, con la richiesta di inserire l’Italicum tra i temi di discussione. La data proposta sarebbe stata appunto quella del 27. Durissima la reazione delle opposizioni. Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia, iperbolicamente inneggia addirittura al “colpo di Stato”, promettendo un’opposizione ferrea a quello che appare come un blitz da parte del partito di governo. Anche Arturo Scotto, di Sel, duro sulla vicenda, afferma: «Il Pd ha strumentalizzato una riforma per un regolamento di conti interno tra i renziani e la minoranza afferente a Bersani». Secondo il Movimento Cinque Stelle, invece, la colpa dell’accaduto sarebbe ascrivibile al comportamento non professionale del Presidente della Camera Laura Boldrini. Secondo Fabiana Dadone, M5S, la Boldrini sarebbe “un semplice notaio delle decisioni della maggioranza”, senza svolgere quel ruolo “di tutela delle opposizioni” che sarebbe tipico della sua carica istituzionale. Tuttavia, non solo le opposizioni appaiono contrarie al “turbo” voluto da Renzi. Anche le minoranze del partito del Premier sembrano agitate, dalla convinzione che l’Italiacum, nell’attuale formulazione, sia inidoneo a una approvazione parlamentare. Tale visione viene confermata anche da Stefano Fassina, che paventa l’ipotesi di una prova di forza atta ad arginare la minoranza. In religioso silenzio sul tema appare, invece, proprio il premier Matteo Renzi, che aspetta il suo incontro lunedì prossimo in Direzione, per dare il suo parere. Intanto sembra chiara la strada che intende seguire il suo gruppo che continuerà dritto, nella consapevolezza che il tema è stato già abbondantemente discusso in tutte le opportune sedi istituzionali e non, e che le diverse modifiche volute dai vari gruppi sono già state inserite nel testo. Ad alimentare il dibattito interviene anche il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi che dichiara: «Normalmente le opposizioni sono sempre contrarie alle proposte di calendario, ma si deve pur andare avanti». «Visto che si va in Aula il 27 aprile, tra un mese,» aggiunge il ministro Boschi, «c’è tutto il tempo per ragionare in Commissione». Si attende pertanto la convocazione della Commissione sul tema, dove sicuramente la componente renziana dovrà fare i conti con l’avversità del presidente Francesco Paolo Sisto, di Forza Italia.