La battaglia contro il Muos di Niscemi si arricchisce di un altro capitolo. La Procura di Caltagirone, infatti, ha ordinato il sequestro dell’impianto, facendo seguito al Tar di Palermo che, a sua volta, aveva accolto le istanze del comitato No-Muos, che trova una sponda istituzionale più che autorevole. Quanto alla pericolosità effettiva del Muos, acronimo di Mobile User Objective System, si perde nella nebbia delle interpretazioni. Il sequestro avviene per violazione del vincolo paesaggistico; infatti l’impianto sorge in area protetta. Non essendo, al contrario dei componenti del comitato No-Muos, in possesso di verità assolute in merito alla dannosità o meno dell’impianto o alle esigenze strategiche che ne richiedono la realizzazione (l’impianto gestirebbe le comunicazioni militari nel Mediterraneo), non ci resta che sperare di non dover mai rimpiangere una scelta attenta alle esigenze paesaggistiche e ambientali.