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La Regione condannata a pagare gli Lsu

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Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso di dieci amministrazioni pubbliche per il pagamento delle retribuzioni tagliate arbitrariamente agli Lsu nel 2013. I dieci comuni del palermitano sono: Prizzi, Bisacquino, Chiusa Sclafani, Castellana Sicula, Villafrati, Alimena, Palazzo Adriano, Bompietro, Campofiorito, Giuliana. Alcuni comuni erano stati dimenticati costringendo la Regione a rivedere la ripartizione dei fondi, il che aveva provocato una riduzione dei capitoli di bilancio. Il Tar, dunque, ha valutato se i problemi finanziari della Regione giustificassero il sottodimensionamento dei capitoli di spesa dei comuni, che hanno subìto, secondo il Tar, un grave danno. Stiamo parlando dell’annualità 2013. La risposta del Tar è stata netta: quelle quote di spesa sono “inderogabili” e “incomprimibili” e quindi vanno coperte tramite variazione di bilancio o utilizzo dei fondi di riserva. Le cifre riguardanti gli Lsu sono state corrisposte in toto fino al mese di luglio. Successivamente il dirigente Anna Maria Corsello ha decretato un contributo pari al 96% e poi ha previsto un’ulteriore riduzione al 93%. Dopo l’accoglimento del ricorso i comuni avranno diritto a somme da 10.000 a 60.000 euro. Ora si aspetta una pioggia di ricorsi. Si fa sempre più complessa quindi la situazione di questa particolare categoria di lavoratori precari che per primi fanno le spese dell’eterna situazione di crack della Regione e che da anni aspettano invano di essere stabilizzati. È di ieri la notizia secondo cui Crocetta prevede tagli lineari per tutte le spese. Ma, aspettando l’accordo con il Governo Nazionale, non si possono decurtare gli stipendi solo per recuperare fondi. Intanto interviene giustamente il Tar a vigilare.

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