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La rigenerazione di Ballarò con la gente del quartiere

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La prima è stata piazza Mediterraneo, un’ex discarica trasformata in area di socializzazione. Ora altre strade e slarghi diventano “giardini” e orti condivisi. Con l’aiuto di alcuni architetti

La prima area recuperata nel quartiere di Ballarò è stata piazza Mediterraneo, una ex discarica trasformata in spazio per la socializzazione con piccole aiuole a verde. Poi altri spazi abbandonati sono stati recuperati dagli abitanti ed è nato anche Gallo Garden, un orto urbano in vicolo Gallo dove sono state piantate zucchine e melanzane. Un progetto realizzato da alcune associazioni (Orto Capovolto, Rotaract Palermo Est, Cooperazione Senza Frontiere, Sos Ballarò, Terradamare, l’istituto Arrupe e il liceo Catalanoinsieme) insieme agli abitanti del quartiere e al Comune. Angoli di verde attorno ai quali si creano dinamiche di rigenerazione più profonde: locali e negozietti artigianali che aprono le porte, iniziative culturali che vengono organizzate e palermitani e turisti che vanno a conoscere e vivere quei luoghi. E’ così anche per l’ultimo “giardino” inaugurato nell’ambito di Ballarò Espò. Stavolta a trasformarsi è una strada: salita Raffadalitra Ballarò e il Cassaro. Un’oasi pedonale e fiorita dove per tutto maggio si potrà passeggiare e sedersi al sole a conversare. Un’installazione temporanea – Su e Giù, un giardino Pop up – pensato per “Palermo, spazio ai fiori”, il concorso di allestimento con fiori e piante ornamentali di balconi, davanzali, scale, piazze e strade di Palermo. Un’installazione architettonica-paesaggistica-artistica realizzata con la collaborazione tra il Comune e un cartello di associazioni e architetti (LandLabPA – UNIPA, Orto Capovolto, AIAPP-Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio, con la consulenza degli architetti Manfredi Leone e Angelica Agnello). Nel giardino di Salita Raffadali troverà posto anche una nuova opera di Make, street artist di Farm Cultural Park.

Danisinni, invece, il giardino c’è già ed è nato alle spalle della parocchia su un’area prima occupata illegalmente e data in affidamento alla parrocchia e ad alcune associazioni dalle proprietarie. Qui dopo le piante e gli animali sta per nascere il primo Circo sociale di Palermo dove si potranno apprendere le arti circensi.

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