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“La Sessualità ai tempi dei Millennials” Scione Editore

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La sessualità ai tempi dei Millennials, abbattere i tabù di una generazione precaria il nuovo saggio del Centro Italiano di Sessuologia La sessualità ai tempi dei Millennials. Tra falsi miti e scomode verità, il volume – tratto dalla rubrica #taBOo – analizza e racconta la sessualità e l’affettività.

È il frutto di una collaborazione tra le dottoresse Maria Cristina Florini e Gabriella Rifelli del Centro Italiano di Sessuologia (CIS) e Giulia Gotelli e Vittorio Russo, studenti del Master in Giornalismo dell’Alma Mater quando #taBOo ha preso vita e ora giornalisti.  Attraverso le storie raccolte per le strade di Bologna e spiegazioni precise e puntuali dal punto di vista scientifico, il libro porta alla luce le insicurezze e le false credenze ancora esistenti tra i Millennials, ovvero i nati tra gli anni ’80 e ’90.  Una generazione precaria, nel lavoro e negli affetti, che spesso si scontra con i dettami ricevuti dall’educazione e la voglia di sperimentare… con i coetanei e ancor prima con i propri corpi.              

La sessualità ai tempi dei Millennials è dedicato ai giovani e intende chiarire tutti quei luoghi comuni che sempre più spesso vengono tramandati nell’approccio al sesso e all’altro. È un percorso di scoperta di sé stessi, ma anche del proprio partner e delle tante, troppe e sempre diverse dinamiche di coppia. Dal primo bacio alla prima volta, tante sono le tematiche affrontate. Tra queste, anche il dolore sordo di chi non riesce ad avere figli e l’agrodolce malinconia di chi è lontano dalla persona amata. E poi, il tabù più grande di tutti: l’amore.

Analisi scientifiche certo, ma anche testimonianze di vita vissuta e risposte a domande che, per vergogna o per la paura di essere giudicati, a volte si evita di porre anche alle persone a noi più vicine. Il tutto raccontato con il disincanto tipico dell’età adulta e il linguaggio ironico di chi non ha paura di mettersi in gioco. Un modo, quindi, per esplorare a 360 gradi un mondo che non dovrebbe essere più sommerso né messo a tacere per imbarazzo. Divertissement a parte, il libro – arricchito dalle vignette di Antonio Lepore – è il tentativo di fornire un’educazione sessuale e affettiva completa e inclusiva, senza tralasciare nessun genere né orientamento sessuale.

Gabriella Rifelli e Maria Cristina Florini, psicoterapeute e sessuologhe attive fra Bologna e Modena e rispettivamente Direttore della Scuola di Sessuologia CIS e Presidente del CIS, hanno conferito al volume la dignità di studio psicologico e sessuologico, attraverso l’analisi della storia dell’educazione alla sessualità, la sua evoluzione e l’impatto che ha e ha avuto su intere generazioni di adolescenti, oltre a ricostruire con meticolosità la relativa normativa vigente sul territorio italiano.

La Sessualità ai tempi dei Millennials

di Maria Cristina Florini e Gabriella Rifelli

Interviste a cura di Giulia Gotelli e Vittorio Russo del Master di Giornalismo dell’Università di Bologna

Illustrazioni Antonio Lepore

Scione editore

pp 200

€: 18, 70

Link acquisto: https://www.scione.it/psicologia

Interviste esperte CIS

Perché parlare ancora di tabù sessuali nel 2020?

Di tabù sessuali forse non ne esistono più o sono molto pochi: i Millennials lo dimostrano parlando di sessualità con discrezione ma apertamente. Un tabù deve, però rimanere, l’inviolabilità della sfera intima e privata della persona. Questa è sacra, intoccabile, da rispettare.  Le “cose del sesso” non sono proibite, ma intime. Il modo di vivere la propria sessualità è privato e riservato a noi stessi e a chi decidiamo di condividerlo, ma forse in quest’epoca, dove il virtuale è predominante, il preservare la propria intimità è una delle cose più difficili da compiere.

Quali sono i principali scogli per una corretta educazione sessuale?

Il principale scoglio siamo noi stessi. L’educazione non è uno sterile passaggio di nozioni, ma in quanto “educazione” deve favorire l’integrazione degli aspetti valoriali, affettivi ed emotivi propri della sessualità e dei suoi comportamenti. Il lavoro sulle emozioni diventa faticoso e complesso, quando gli stessi educatori sono coinvolti emotivamente così come succede per quanto riguarda la sessualità che è parte integrante di tutti noi. È attraverso questo lavoro, svolto quotidianamente da famiglie, scuole e società in generale a volte anche senza rendersene conto, che l’individuo diventa “persona sessuata” rispettosa di sé stessa e dell’altro, del proprio corpo e dell’altrui; capace di compiere scelte responsabili che non per forza coinvolgono l’atto sessuale, ma sicuramente coinvolgono la persona nel suo “essere sessuato”.

Come affrontare la discussione su un’affettività sana?      
Per promuovere un confronto sull’affettività, si deve partire dal riflettere e promuovere una reale educazione alle emozioni: le nostre emozioni e quelle dell’altro/a con cui mi sto relazionando.
Nel contesto socioculturale attuale, dove viene soprattutto valorizzato il “fare” e “l’apparire”, come pubblicare sui social cosa si fa e attendere i “like”, riflettere sulle emozioni, quindi sull’affettività, risulta essere un percorso non privo di ostacoli, quasi “fuori moda” o non interessante. Tranne quando il non sentire le proprie o le altrui emozioni porta a comportamenti di prevaricazione dell’altro, come accade in qualsiasi forma di violenza: di genere, omofobica, nel bullismo in tutte le sue sfaccettature. In quell’esatto istante ci si accorge che è mancata l’alfabetizzazione alle emozioni di chi compie la sopraffazione sull’altro. Quindi, si dovrebbe sin da piccoli educare i bambini e le bambine alle emozioni, affinché possano essere in grado di riconoscere relazioni affettive sane o malate, imparare a farsi rispettare e a rispettare l’altro.

Com’è nato e quali potrebbero essere gli obiettivi del libro?         
Il libro nasce da una collaborazione fra il Centro Italiano di Sessuologia e il Master in giornalismo dell’Università di Bologna. Il progetto che ha costituito la base del contenuto del libro sono state le interviste settimanali su tematiche relative alla sessualità scelte dai giovani, che gli “esperti del CIS” approfondivano, mantenendo un linguaggio scientificamente corretto ma il più possibile vicino a chi si rivolgevano. È stata una bella esperienza di percorso per i giovani e coi giovani, che spero possa continuare con questa pubblicazione raggiungendo tutti coloro che lo leggeranno. La finalità è certamente quella di mettere a disposizione delle nuove generazioni riflessioni su argomenti che pur non essendo più tabù spesso vengono trattati con superficialità o con informazioni scorrette.

Com. Stam.

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