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La Soprintendenza del Mare protagonista a Cefalù alla XVI edizione della SPAIS

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L’Assessore Samonà: “La divulgazione nei contesti specializzati continua ad essere il modo più efficace per far conoscere i risultati raggiunti dalla Regione nell’ambito della ricerca”

Palermo – Le attività messe in campo dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, sono state oggetto di approfondimento nel corso della XVI edizione di “SPAIS – Scuola Permanente per l’Aggiornamento degli Insegnanti di Scienze Sperimentali” che si è svolta a Cefalù e che ha visto la partecipazione del Soprintendente del Mare, Ferdinando Maurici.

La Scuola si pone come obiettivo l’individuazione e l’approfondimento delle conoscenze nel campo della biologia, della chimica, della fisica e delle scienze geologiche e naturali, per comprendere e comunicare i contenuti fondamentali della moderna ricerca scientifica e tecnologica.

L’appuntamento di quest’anno ha posto, in particolare, l’attenzione sui progressi compiuti grazie alle osservazioni sperimentali condotte con l’uso di strumentazioni sofisticate. In tal senso importanti sono i risultati realizzati dalla SopMare grazie alle ricerche condotte con le Università di tutto il mondo e l’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale che hanno consentito di individuare e analizzare relitti sommersi a grandi profondità.

La SopMare ha partecipato alle giornate di studio con il Soprintendente Ferdinando Maurici che ha illustrato le attività condotte nel campo della ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico e con il tecnico subacqueo, Salvo Emma, che ha presentato le nuove tecnologie applicate alla documentazione e al rilievo dei siti archeologici subacquei mediante l’utilizzo della fotogrammetria e la realizzazione di modelli 3D.

Grazie ad iniziative formative come questa – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – siamo in grado di portare a conoscenza della società i progressi nell’ambito della ricerca, frutto di sperimentazione e collaborazione con organismi di studio internazionali. La presenza degli operatori dei Beni culturali nei contesti formativi, come quello organizzato a Cefalù nei giorni scorsi, continua ed essere il modo più efficace e immediato per informare e formare e per attivare nuovi canali di collaborazione e conoscenza soprattutto tra i giovani”.

All’edizione di quest’anno hanno partecipato insegnanti provenienti da tutta Italia che hanno assistito a numerose lezioni di approfondimento su argomenti di carattere scientifico che hanno hanno preso in esame le più moderne tecniche e strumentazioni utilizzate per l’avanzamento delle conoscenze nel campo della fisica, della chimica, della biologia e delle altre Scienze più marcatamente multidisciplinari come quelle archeologiche, ambientali, geologiche e naturali. Per ogni disciplina è stato presentato il panorama dei risultati sperimentali recenti, ottenuti con le tecniche e le apparecchiature più avanzate oggi disponibili.

La partecipazione ad eventi di alto livello come questo di Cefalù – dichiara il Soprintendente del Mare Ferdinando Maurici – rappresenta uno straordinario strumento di confronto con il mondo scientifico per una disciplina come l’archeologia subacquea che è sempre più proiettata verso la multidisciplinarietà. Inoltre – aggiungeMaurici – presentare ad una platea qualificata le numerose attività realizzate dalla Soprintendenza del Mare, contribuisce ad arricchire le azioni di divulgazione e diffusione del patrimonio sommerso siciliano ancora purtroppo poco conosciuto da molti”.

Com. Stam./foto

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