Pensate al miracolo di Cana raccontato nei Vangeli, ma al contrario. In un documento circolato nel Consiglio dei ministri agricoli europei e diffuso dal Sole 24 ore sarebbe contenuta la possibilità di autorizzare la produzione di vino dealcolato, cioè con un basso contenuto di alcol e addirittura allungato pure con acqua, in modo da abbassarne la gradazione alcolica.
L’allarme è stato lanciato da Coldiretti, preoccupata ovviamente per la produzione vitivinicola italiana e la possibilità di un aumento delle frodi e delle truffe ai danni dei produttori e dei consumatori. Se il documento dovesse tradursi in un atto normativo Ue, saremmo davanti ad una svolta epocale. Finora infatti l’aggiunta di acqua al vino nella fase produttiva era vietata, senza contare che per ottenere e mantenere la denominazione d’origine i vini devono avere un titolo alcolometrico minimo, al di sotto del quale non è possibile fregiarsi di tale marchio, e che potrebbe chiamrsi vino un prodotto del tutto diverso da quello che viene fuori dalla trasformazione dell’uva in mosto e quindi in vino, facendo pure pagare ai consumatori l’acqua al prezzo del vino. Insomma, se tutto quello che temono in Coldiretti dovesse tradursi in realtà, saremmo di fronte ad una truffa legalizzata.
Ciro Cardinale
CS
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