Concerti

Labozeta con La Fondazione Italia Giappone: “Un entusiasmante concerto sulle note di Haendel e Bach”

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Tutto esaurito al concerto Labozeta di venerdì 14 dicembre all’Istituto Pontificio di Musica Sacra di Roma a pochi passi da Piazza Navona. 

ROMA – Un concerto apprezzatissimo dai prestigiosi partecipanti  che chiude una rassegna musicale iniziata circa due anni fa ai Fori Imperiali e dedicata a “La musica per la cultura della scienza”.

Non a caso è stato proprio l’illustre Prof. Roberto Battiston, già presidente dell’Asi, Agenzia Spaziale Italiana, a introdurre l’evento con una lectio magistralis sulle relazioni che esistono tra lo spazio e la musica, sulla ricerca degli impercettibili suoni che provengono dall’universo e che suscitano sempre più interesse nel mondo dell’astrofisica e non solo.   “L’obiettivo di queste manifestazioni – ha ribadito durante la serata Giancarlo de Matthaeis, presidente di Labozeta Spa –  è stato quello di mettere in relazione la ricerca accademica con il mondo industriale, le discipline scientifiche con quelle umanistiche attraverso il linguaggio universale della musica con una performance originalissima dei brani di Haendel e Bach interpretati dalla Cappella Musicale Costantina “.   “Tra l’altro – come ha precisato De Mattheais – questo evento è anche l’occasione per celebrare i 35 anni di vita di Labozeta Spa”. Anni, durante i quali, abbiamo cercato di diffondere il valore imprenditoriale della responsabilità e del rispetto attraverso l’applicazione sistematica e organizzata della conoscenza alla conoscenza. Una massima che vale sempre e per tutti. Senza dimenticare che la conoscenza è produttiva soltanto se applicata per fare la differenza”.   Significativa la presenza della Fondazione Italia Giappone con il suo presidente l’Ambasciatore Umberto Vattani e il direttore Umberto Donati che hanno consentito di rafforzare ulteriormente l’unione  che lega i due Paesi attraverso un evento di altissimo livello culturale, in cui si sono prodotte emozioni e sensazioni particolari per rimettere al centro le relazioni umane in un’ottica imprenditoriale e culturale.”Raramente, ha detto l’Ambasciatore Vattani, ho assistito a un evento così originale e così emozionante”.   Non sono mancati infatti i riferimenti ai grandi economisti  giapponesi, come Kaoru Ishikawa e Imai Masaaki e al prestigioso istituto JUSE -Japanese Union of Scientist and Engineering – dal quale si sono diffusi i principi fondamentali che hanno caratterizzato metodi e processi aziendali tutt’ora adattati al panorama imprenditoriale in tutto il Mondo. Metodologie, come ha ricordato De Matthaeis, il cui sviluppo è stato possibile grazie sopratutto alle teorie di base di Vilfredo Pareto da cui traggono ispirazione.   Lo abbiamo fatto, spesso, in sordina, a piccoli passi, mirando il più alto possibile, con la consapevolezza che la responsabilità del management richiede una applicazione sistematica e organizzata della conoscenza alla conoscenza.Una massima che vale sempre e per tutti. Senza dimenticare che la conoscenza è produttiva soltanto se applicata per fare la differenza.

Com. Stam.

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