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Le nuove peculiarità del crimine organizzato moderno

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Le organizzazioni criminali di stampo mafioso si sono modificate considerevolmente nel corso del tempo, sia nella loro dimensione, sia nella loro struttura logistica. Le mafie del secolo scorso erano strutture rigide e basate su un’organizzazione “verticistica”.

A partire dal terzo millennio, queste si sono evolute diventando vere e proprie multinazionali d’impresa, operative in tutte le zone ad ampio sviluppo economico. La criminalità organizzata, oggi, non ha un unico “volto” ma tanti quanti le occorrono in un contesto di globalizzazione mondiale multiforme. È talmente evidente la sua natura mutabile che diventa addirittura arduo definire un modello rigido e duraturo come avvenne con l’art. 416bis del codice penale italiano. Le mafie moderne si strutturano attraverso diversi modelli organizzativi, tutti suscettibili di rapida evoluzione e di immediato adeguamento alla situazione contingente. I cambiamenti politici, economici e sociali in atto determinano in queste associazioni criminali la necessità di avere strutture non più gerarchicamente rigide come quelle originarie ma flessibili e immediatamente operative. La loro forma è variabile e dinamica e si adegua a operare in più ambiti, legali e illegali. Le nuove organizzazioni mafiose sono attive su più fronti, dal traffico di stupefacenti al riciclaggio di denaro, dal monopolio dei rifiuti urbani allo smaltimento di quelli pericolosi. Sono caratterizzate da una molteplicità di persone collegate tra loro, commettono reati sempre più compositi in più Stati e sono gestite da gruppi criminali consociati tra loro a livello transnazionale. L’avvento delle moderne tecnologie, la libertà di circolazione di persone e merci, l’abbattimento delle frontiere commerciali hanno dato un forte impulso alle organizzazioni criminali, le quali sono state in grado di intuire e utilizzare al meglio le nuove opportunità. La criminalità organizzata transnazionale si avvale di tutte le utilità offerte dalla globalizzazione dei mercati e dalle nuove tecnologie di comunicazione e di gestione dell’informazione. La natura internazionale dell’attività di traffico di stupefacenti e del riciclaggio dei proventi illegali, ad esempio, conferma che proprio queste attività criminali potrebbero ulteriormente evolversi proprio attraverso lo sviluppo delle più moderne tecnologie. La criminalità organizzata che opera su mercati transnazionali, infatti, presenta delle caratteristiche specifiche quali l’adattabilità alle situazioni contingenti e l’altissimo livello culturale dei consociati. Questi elementi spesso rendono complicato il lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura. L’imprenditorialità mafiosa sempre più simile a una società multinazionale sfrutta ogni occasione idonea a trasformare le nuove opportunità commerciali in affari lucrosi per i propri associati. Come afferma Pino Arlacchi, se non fosse per il suo carattere criminoso, la moderna mafia sarebbe un esempio per tutte le scuole di management mondiali. Nella loro estrinsecazione criminale, in campo economico, politico e sociale, le nuove mafie sono innovatrici, raziocinanti, pervicaci, sempre meno violente e sempre più corruttive. Realizzano sempre meno crimini e nel caso in cui sono costrette a realizzarne sono sempre più sofisticati e difficili da perseguire. La loro aggressività sta lasciando sempre più il posto alle strategie corruttive e collusive. Non si uccide più ma si compra. Le mafie moderne sono holding  con bilanci maggiori di quelli delle economie di intere nazioni. Possono svolgere un ruolo determinante nei processi di globalizzazione e avere una forte influenza sulle economie e sulle relazioni internazionali degli Stati dove agiscono. Ciò permette loro di operare efficacemente anche in un’economia globale integrata. Predisposte in questo modo, tendono a ridurre i costi di gestione massimizzando i profitti economici. Questa è la nuova veste del moderno mafioso che oggi costituisce un fattore di potere e di condizionamento nell’ambiente politico, sociale ed economico globale. Queste associazioni criminali hanno il loro entourage di professionisti (manager, avvocati, commercialisti, professionisti di ogni specie) e operano a tutti gli effetti in molteplici settori: non più solo l’agricoltura e l’edilizia, storici settori produttivi in cui le cosche erano coinvolte attivamente, ma ora anche il turismo, l’intermediazione finanziaria, la grande distribuzione, i servizi pubblici essenziali. Sono entrate nell’alta finanza mondiale e giocano in Borsa. Le reti criminali mafiose operano tutte oltre i confini nazionali per cui vanno studiate e combattute a livello mondiale. E’ indispensabile rinvigorire la cooperazione investigativa e giudiziaria nella lotta alla criminalità organizzata transnazionale. Sarebbe, inoltre, auspicabile creare una piattaforma mondiale per lo scambio di esperienze di ricerca e di studio in tema di prevenzione e lotta al crimine organizzato. Le mafie che ci troveremo a dover combattere nei prossimi anni si caratterizzeranno per la loro rapidità nell’adeguarsi alle esigenze contingenti, per la loro abilità nel confondersi nei mercati legali, per l’uso prevalente della corruzione e sempre meno della violenza, per la maggiore preparazione culturale degli associati e per la loro capacità operativa transnazionale.

Vincenzo Musacchio, giurista, più volte professore di diritto penale e criminologia in varie Università italiane ed estere. Associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA). Ricercatore dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. Discepolo di Giuliano Vassalli, allievo e amico di Antonino Caponnetto.

VINCENZO MUSACCHIO

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