“Le regole per migliorare la PA sono semplificare e snellire, limitando l’invasione di campo della politica nell’attività amministrativa”

È quanto emerso nel corso del convegno dei dirigenti degli Enti locali, Direl, tenutosi in occasione della XXXV Assemblea Anci a Rimini Fiera. La burocrazia bloccata da 20 mila leggi nazionali e ben 160 mila leggi e regolamenti regionali. Nel corso della giornata presentato anche il Manifesto dell’Osservatorio sulla Finanza e contabilità degli Enti locali istituito dal Viminale, in cui entra ufficialmente anche Direl

Rimini – “L’attuale tendenza della politica italiana sembra essere quella di imporsi, in maniera sempre più insistente, nei processi di gestione tecnica e amministrativa della pubblica amministrazione italiana. Simili invasioni di campo rischiano di indebolire l’imparzialità e la correttezza dell’attività amministrativa, principi che sono stabiliti dalla Costituzione”. È questo il monito che il sindacato Direl, con il suo segretario generale, Mario Sette e il segretario generale vicario, Antonio De Marchi, ha lanciato nel corso del convegno che si è svolto quest’oggi a Rimini Fiera, nell’ambito della XXXV assemblea nazionale Anci.

Il sindacato dei dirigenti degli Enti locali ha mostrato il volto reale della PA italiana, denunciando procedure farraginose e un sistema complesso di leggi e regolamenti che rallentano l’azione amministrativa. Ma alla base di tutto per Direl c’è “l’invasione di campo da parte della politica” che cerca di sostituirsi al sapere tecnico. E per rinvigorire la Pa, a parere del sindacato, serve sciogliere il nodo politica-dirigenza, delimitando il campo di azione di ognuno.

Un recente intervento del Consiglio di Stato ha implicitamente avallato l’esistenza di criticità che inficiano il giusto bilanciamento del rapporto tra funzionari di estrazione politica e dirigenza, evidenziando, inoltre, che la precarietà degli incarichi gioca a sfavore della dirigenza.

Direl fa proprie le proposte del Consiglio e, per gli Enti locali, suggerisce: procedure e criteri di scelta oggettivi, trasparenti e in grado di valorizzare le professionalità, incarichi di durata sufficiente per rendere possibile perseguire, con continuità, gli obiettivi, cessazioni anticipate degli incarichi solo in presenza di accertamenti rigorosi di effettive “responsabilità dirigenziali”, presenza di un organismo di garanzia indipendente che sovraintenda a tutte le fasi, un sistema efficace di valutazione dei dirigenti”.

Semplificare e snellire la macchina burocratica (che ha 20 mila leggi nazionali, nessuno sa quante siano quelle in vigore esattamente, e 160 mila fra leggi regionali e regolamenti)  limitando l’invasione del potere politico appare per Direl il modo migliore per ottenere il giusto bilanciamento fra i due poteri e migliorare i processi.

Nell’ottica di vigilare sulla corretta applicazione dei principi di contabilità finanziaria degli amministratori locali è stato istituito l’Osservatorio sulla finanza e la contabilità degli Enti locali, voluto dal Ministero dell’Interno, di cui Direl entra a far parte con il delegato Ruggiero Di Pace. L’annuncio oggi, durante un secondo convegno a cui ha partecipato il segretario generale Direl, Sette, promosso dai responsabili dei servizi finanziari e con la partecipazione delle associazioni di categoria.  Con l’occasione è stato ufficialmente presentato il Manifesto dei ragionieri e dei revisori degli Enti locali – 2018, al fine di promuovere, tra le altre cose, la corretta gestione delle risorse finanziarie, strumentali e umane, gli equilibri di salvaguardia del bilancio, la sperimentazione di nuovi modelli contabili, iniziative di divulgazione e di approfondimento finalizzate a agevolare l’applicazione e il recepimento delle norme, per proporre l’ampliamento dell’autonomia finanziaria degli Enti locali.

Com. Stam.