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Liberi Consorzi Comunali: Messina (UGL), il commissariamento è l’emblema della stagione fallimentare del governo Crocetta


“Il commissariamento dei Liberi Consorzi Comunali è l’emblema della stagione fallimentare del Governo Crocetta. Dopo 60 Commissari succedutisi in tre anni e tre leggi regionali di settore approvate,  la n.7 del 27 marzo 2013, la n.8 del 24 marzo 2014 e la n.15 del 4 agosto 2015 ed un disegno di legge in attesa di essere incardinato in Aula al Parlamento siciliano, il n.1070/A, la dicono lunga sulla confusione creata dall’esecutivo regionale, con tre commissari che già si sono dimessi ed altri in procinto di farlo e con il conseguente collasso dei servizi essenziali la cui erogazione è a rischio sul territorio. Ciò ha indubbiamente prodotto disagio tra i cittadini ed i lavoratori delle ex province e delle partecipate che vedono a rischio il proprio futuro, con serie ripercussioni anche sulle istituzioni scolastiche, le infrastrutture e la viabilità”.

A dichiararlo Giuseppe Messina, Responsabile regionale dell’Ugl Sicilia intervenendo in mattinata all’incontro all’Assemblea Regionale Siciliana alla presenza del Presidente del Parlamento siciliano, Giovanni Ardizzone, di larga parte della deputazione regionale. Hanno fatto parte della delegazione il Reggente della Federazione regionale delle Autonomie dell’Ugl, Ernesto Lo Verso, il Segretario provinciale di Caltanissetta dell’Ugl FNA, Salvatore Lauria, il componente dle Direttivo provinciale nisseno della categoria, Filippo Crucilla e l’RSU del Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta, Angelo Passanisi.

 “La situazione di stallo rischia di collassare definitivamente le ex Province ed i Comuni metropolitani – sottolinea Messina –“.  Che aggiunge: “Vanno individuate con immediatezza le risorse necessarie per il finanziamento delle funzioni attribuite ai liberi Consorzi comunali ed alle Città Metropolitane”.

“Diciamo basta al Governo regionale – rilancia il Responsabile in Sicilia dell’Ugl – e chiediamo un repentino cambio di marcia per emanare uno o più decreti sulla base di un’intesa con i competenti organi dello Stato in ordine alla definizione dei rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione, allo scopo di assicurare lo svolgimento dei compiti istituzionali dei liberi Consorzi comunali e delle Aree Metropolitane così come previsto nel comma 4 dell’articolo 27 e nel comma 2 dell’articolo 28 della legge regionale 15/2015”.

“La legge c’è e bisogna applicarla – precisa Messina – per questo abbiamo chiesto al Presidente della’Ars, Giovanni Ardizzone, che ha avuto la sensibilità di convocare tutti i sindacati per aprire il confronto sul tema spinoso, apertura con le parti sociali che dal Governo regionale ad oggi non si è vista, che si faccia chiarezza a livello politico-istituzionale e responsabilmente si trovino le soluzioni che i lavoratori attendono da troppi mesi”.

“Così come non si capisce come mai non sia stato ancora costituito l’Osservatorio regionale, eppure l’articolo 25 della legge regionale n.15/2015 prevede la sua nascita entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge con decreto dell’assessore regionale per le autonomie e per la funzione pubblica. Ed invece sono trascorsi quattro mesi e non si ha notizia dell’importante organismo di raccordo”.

“Ci appelliamo al senso di responsabilità del Parlamento siciliano – conclude Messina – per  approvare una legge-voto che faccia chiarezza sul prelievo forzoso che sottrae alla Sicilia 66 milioni di euro per il 2015, 110 per il 2016 e 150 per il 2017 così come stabilito dall’articolo 1, comma 418 della legge n. 190 del 23 dicembre 2014 (legge di stabilità 2015) e si attui quella riforma tanto sbandierata dal Governo regionale restituendo la dignità ai lavoratori e garantendo i servizi essenziali alle comunità siciliane”.

Com. Stam.

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