Tra le principali cause di morte, in Italia, ci sono le malattie ischemiche del cuore (l’infarto): solo nel 2012, queste patologie hanno causato la morte di almeno 75mila persone. Eppure molte di queste persone si sarebbero potute salvare. Ad affermarlo, ad agosto, sono stati gli esperti cardiologi durante il Congresso Europeo di Cardiologia. Secondo quanto hanno affermato circa un quarto di queste morti si sarebbe potuta evitare con l’uso del defibrillatore. Anche l’inalazione di corpi estranei è causa, ogni anno, di numerosi incidenti: circa il 27% di tutte le morti accidentali dei bambini sotto i quattro anni di età deriva da questo tipo di incidenti. Si tratta di eventi che avvengono a tutte le età infantile, ma l’incidenza maggiore (oltre il 70% dei casi) si verifica nei bambini fra i 12 e i 36 mesi d’età, soprattutto nei maschi: più del 50% delle morti da inalazione di corpo estraneo avviene nei bambini di età inferiore ai 5 anni (il 65% delle vittime sono bambini da 2 mesi a 2 anni di vita, con un picco intorno ai 2 anni. Secondo l’Istituto Superiore di sanità sarebbero circa 450 i casi di inalazione di corpo estraneo ogni anno e in decine di casi le conseguenze sono fatali. In tutti questi casi, l’efficacia dei soccorsi è legata alla tempistica: a volte meno di 5 minuti dall’evento. Superata questa soglia la possibilità di sopravvivere si riduce del 10 % ogni minuto che passa (e spesso, anche se si riesce a evitare la morte i danni diventano irreversibili a causa della prolungata assenza di ossigeno al cervello). “Le malattie cardiache causano, ogni anno, la perdita di oltre 300.000 anni di vita della popolazione con meno di 65 anni,” ha detto Leonardo Bolognese, direttore di cardiologia dell’ospedale di Arezzo. Michele Gulizia, direttore di cardiologia dell’ospedale Garibaldi di Catani. “E’ fondamentale il luogo in cui avviene l’evento di Mci: la localizzazione è importante per determinare le modalità più opportune di intervento, la cosiddetta ‘catena della sopravvivenza’, e l’organizzazione delle risorse”. Eppure, soprattutto al Meridione, mancano le professionalità e la capacità di far fronte a queste emergenze. Anche quando sono presenti le attrezzature (come i defibrillatori), spesso manca il personale in grado di intervenire prontamente o di segnalare al 118 quali sono le condizioni dell’incidente o del soggetto colpito da infarto o ostruzione delle vie respiratorie. Per contribuire a colmare questo vuoto, il KIWANIS PANORMO ha deciso di realizzare diverse iniziative, la prima delle quali si è svolta, nei giorni scorsi, nei locali adiacenti il campo sportivo “VINCENZO FASSINO”, gestito dall’A.C.S.D. BORGO NUOVO. Qui esperti della Salvamento Agency e della DAE hanno mostrato ai genitori dei bambini e ai partecipanti le modalità per effettuare le manovre di disostruzione delle vie aeree da un corpo estraneo (la cosiddetta manovra di Heimlich, dal nome del chirurgo che alla tenera età di 96, l’ha utilizzata poche settimane fa per soccorrere un’anziana di 87 anni nella casa di riposo in cui si trovava). I dottori che hanno aderito al progetto del KIWANIS PANORMO hanno anche spiegato l’importanza e l’utilizzo del defibrillatore automatico e semiautomatico (e le conseguenze derivanti dal ritardo nell’intervenire in caso di arresto cardiaco o presunto tale). L’iniziativa è stata apprezzata non solo dai partecipanti ma anche dai gestori del centro sportivo, uno dei pochi a Palermo ad essersi già dotati di defibrillatore. Tra qualche settimana, infatti, tutte le società ed associazioni sportive dilettantistiche avranno l’obbligo di dotarsi di defibrillatori semiautomatici (inutili in assenza di operatori in grado di saperli utilizzare). La legge che ha imposto l’obbligo risale al 2013. Il Ministro della Salute, aveva fissato come prima scadenza il 20 gennaio 2016. Questo termine è stato poi prorogato prima al 20 luglio 2016 (con D.M. 11 gennaio 2016) e, poi, al 30 novembre. Ma come al solito, la legge non ha previsto né incentivi né aiuti per i centri che dovranno dotarsi di operatori qualificati o formare il proprio personale con corsi di BLSD – “Basic Life Support-Defibrillation” presso centri autorizzati ed accreditati. Una lacuna (e un rischio per la salute dei bambini) che il KIWANIS PANORMO sta cercando di colmare.
di Alessandro Mauceri




