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Maikol Arcarisi, una vita per la musica

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Maikol Arcarisi: «Sono tornato a Palermo per ripartire e ritrovarmi. E ho scoperto che la musica non è solo la mia ancora di salvezza ma è una necessità, non una passione. Ho capito negli ultimi due anni cosa significa essere soli e cosa conta di più.

Oggi sogno: una donna davvero innamorata e dei figli, ed esprimermi ed essere apprezzato, per ciò che sono e per quello che ho da dire attraverso i miei testi». Maikol ci racconta come è ripartito, dopo un breve periodo di meditazione e riflessione personale, su che nuova strada musicale intraprendere. Dalle canzoni agli obiettivi, alla sua musa ispiratrice «la vita, e le sue esperienze vissute». Segno che lo contraddistingue e rende vero e genuino nella scrittura. E non è tutto.

-Maikol, una vita per la musica, come nasce questo tuo amore nei suoi confronti?

«Il mio amore per la musica nasce dall’età di 9/10 anni dove inziavo a canticchiare e ballare dietro le canzoni che attiravano la mia attenzione. Mi chiudevo in camera per ore cercando di interpretarle a modo mio come fossero vere e proprie performance live».

-Maikol Arcarisi chi è stato finora e cosa hai fatto ?

<<Sono nato a Palermo nel 1985. Nel 2005 ottengo il primo premio a “Fuori La Voce” come miglior interprete, mentre nel 2009 lavoro al mio primo album “Illusione d’Amore”i cui brani sono tutti scritti e composti da me. Vengo preso come corista di Luciana Turina e Daniele Smeraldi di “AMICI 8”facendo un tour siciliano. Nel 2017 arrivo in Liguria, tra Sanremo e Imperia>>

-Maikol che importanza dai al tuo look?

«Molto valore do al look perché colmo la mia insicurezza estetica e l’ansia da prestazione alla performance».

-E chi è Maikol oggi, a distanza di tanti anni?

«Penso che essere tornato a vivere nella mia Regione fa capire le mie vere intenzioni e la voglia di cambiamento. Questa ripartenza è dovuta, soprattutto, al mio attaccamento alla terra natia. Poi, ho capito chi voglio attorno a me. Molte persone sono diventate parte della mia vita in un momento di difficoltà e mi auguro di continuarle ad avere vicino sempre; e soprattutto, ho ancora voglia e necessità di fare musica per stare bene con me stesso e per esprimermi al meglio. Sono consapevole del benessere che la musica mi arreca».

-Come ti descrivi?

«Alle volte un malinconico, un pensatore, ma ho voglia di fare, di essere presente. Preferisco essere un combattente piuttosto che tergiversare».

-Dopo l’ultimo singolo “A mani nude” è rimasta fuori qualche bella canzone, magari per altri progetti o un futuro Sanremo?

«Sono una persona molto realista, di certo piena di ambizioni. Sicuramente in questo nuovo anno ci saranno delle novità e nuove canzoni. Sanremo è un sogno fin da quando ero bambino, ma ad oggi è difficilissimo farne parte per tante ragioni; ma per come la vedo io, vi dico, chi lo sa…».

-Le canzoni vanno spiegate?

«Mi è capitato spesso che le racconto prima che escano, ovviamente richiesto dal pubblico che mi ascolta. Da un lato mi fa molto piacere perché ne vedo subito l’interesse e la curiosità, e nel descriverle faccio entrare il pubblico nella visione completa della canzone, dall’altro, invece, preferisco capire ed interfacciarmi con i viaggi che le persone si fanno, e scoprire cosa capiscono e hanno notato gli altri».

-Sei amato non solo Italia ma anche estero?

«Ho vissuto a Londra e girato il mondo, e tuttora continuo a farlo. Ho potuto vivere l’esperienza di poter esibirmi anche nei locali dei posti in cui andavo e poter vivere il calore del pubblico all’estero. Ho ricevuto tanti complimenti e questo ti appaga moltissimo e ti carica per non smettere mai».

– Raccontaci il tuo concerto più bello?

«Il concerto più bello che porterò sempre con me nel cuore è il mio primissimo concerto in teatro, organizzato interamente da me, nella mia città Natale, Palermo. In quell’occasione ho presentato il mio primo album di canzoni inedite e ho ricevuto una risposta da parte della mia città con un incredibile sold out. È stata l’emozione e l’appagamento più grande a tutti i miei sforzi e rimarrà per sempre indimenticabile».

-Hai successo e piaci alle ragazze. Hai una relazione?

«In tutta onestà l’autostima non è al top. Credo che si sia sviluppata una sorta di maledizione che smorzo in maniera ironica. Premetto che sono single da due anni e mezzo e non sarò l’unico. Da un lato è stato un bene fondamentale perché ho capito che l’importante è stare bene con sé stessi, per poi poter stare meglio con gli altri. Poi le rare volte che mi sono interessato a qualcuno non mi ha mai ricambiato, ma la cosa più difficile è che nel relazionarsi, con il passare del tempo, diventa sempre difficile perché accanto si pretende di avere una persona che dia un “di più” a ciò che si ha e si vive già, E poi non mi sembra chiedere mica la luna».

-Stai lavorando con l’intenzione di lasciare un segno o una traccia nella musica italiana?

«Vorrei solo poter far musica perché mi fa star bene. Mi piacerebbe molto poter raggiungere più gente possibile. Ti confido che quando pubblichi una canzone, stai mettendo te stesso a “nudo”, e questo è il rischio che corre un artista, ma la parte più bella della medaglia è ricevere condivisioni e apprezzamenti di persone che ti hanno conosciuto davvero e capito. Se il pubblico risponde ti fa capire che sei sulla giusta strada e ti senti anche in dovere di non mollare».

-Non hai mai il timore di non essere più creativo e di non riuscire più a scrivere o pubblicare?

«Certamente, a volte la paura c’è. Ne ho avute di crisi creative, ma allo stesso tempo ho imparato a conoscere la mia arte e capire che l’ispirazione viene dal nulla e fa parte di me arrivando all’improvviso. Alle volte in circostanze incomprensibili, ma questo è sintomo che l’arte non morirà mai dentro di me perché fa parte di me, e la vita di ogni giorno alimenta la stessa arte. È un dono».

-Cosa non ti piace della musica italiana di oggi?

«Più che certi generi musicali, direi alcuni testi molto aggressivi, e questo tipo di miscuglio di abusi di effetti o correzioni vocali cantate persino in dialetto, e non in lingua italiana, lasciano il tutto totalmente incomprensibile».

-Come mai e di chi è colpa?

«Oltre a cercare di capire che il mercato musicale segue il flusso, penso che il problema sia di una grossa parte di società; molte persone vedono e vivono le cose in quei termini».

-Come ti vedi in un futuro?

«Mi auguro con una famiglia, dei figli: voglio essere un papà. Di raggiungere o aver raggiunto molti dei miei obiettivi che ho prefissato, e di non perdere mai la voglia di raccontarmi in musica condividendo con tutti voi».

-La maggior parte delle tue canzoni sono canzoni d’amore. Come mai?

«Sì è così e penso che sia per poter raccontare l’amore come lo vivo io e come sia bello condividerlo in tutte le sue forme. Cerco di raccontare l’amore a 360 gradi in ogni suo aspetto».

-Oggi che cosa vorresti nella sua vita, cosa le manca?

«Penso mi manca poco, ma quel poco non dipende da solo me. Quando un sogno e un sentimento mancano non è facile riuscire a realizzarli. Soprattuto perché dipendono anche da altre persone, e quindi, da persone che per il sogno devo darti l’occasione e la possibilità di potergli dimostrare quanto vali. Mentre in amore non si può elemosinare un interesse e un sentimento se non nasce dal cuore».

-Se potessi collaborare con un artista di un’epoca passata chi sceglieresti e cosa pensi che direbbe della tua musica?

«Del presente mi piacerebbe, oltre già ad averlo conosciuto, collaborare con Marco Mengoni. Credo sia una persona molto simpatica, empatica e sincera oltre che sensibile. Ha portato in quest’epoca la canzone italiana di nuovo all’ascolto internazionale, e poi ha una voce soprannaturale».

-Parlaci dei tuoi progetti futuri.

«Dopo quasi 9 anni – che ho vissuto e portato la mia musica in Liguria ed in giro per l’Italia – sono rientrato in Sicilia precisamente a Palermo e ho subito iniziato il progetto “Maikol in band” con l’obettivo di poter tornare a far tanta musica nella mia città, Palermo, e poter lavorare anche al progetto di uno spettacolo: concerti che sto strutturando per teatri e piazze della Sicilia e dell’Italia. Intanto continuo la scrittura di nuove canzoni, augurandomi sempre di ricevere, come in passato, sia un’ottima risposta da parte degli ascoltatori sia sostegno sulle piattaforme digitali dove sono presente e attivo».

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