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Manuela Moelgg ai saluti: “orgogliosa di quanto ho fatto, spero di avere lasciato il segno”

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Il gigante femminile cancellato a Are non consente a Manuela Moelgg di festeggiare come voleva la sua ultima apparizione in Coppa del mondo. La trentacinquenne finanziera di san Vigilio di Marebbe (Bz) ha deciso di porre fine ad una brillante carriera agonistica, cominciata il 20 dicembre 2000 nello slalom di Sestriere e conclusa con l’ottavo posto nel gigante di Ofterschwang, dopo diciotto stagioni vissute ai massimi livelli. Campionessa di disponibilità nei confronti di colleghe, addetti ai lavori e tifosi, Manuela ha raccolto molto meno di quanto meritasse il suo talento di slalomista e gigantista. Spesso persuitata da una serie di acciacchi fisici (con la schiena che ne ha spesso condizionato le prestazioni), vanta un terzo posto nella classifica finale di gigante nella stagione 2007/08, tre Olimpiadi vissute da protagoniste (l’ultima poche settimane fa a PyeongChang, quando realizzò il miglior tempo nella prima manche del gigante per poi chiudere all’ottavo posto), sette partecipazioni iridate con un sesto posto come miglior piazzamento, con il rammarico dell’uscita nella seconda manche nello slalom di Val d’Isère del 2009, quando era avviata verso la medaglia d’oro) e 285 presenze complessive in Coppa del mondo, condite da quattordici podi (sei secondi posti e otto terzi posti) fra slalom e gigante, con l’unico rammarico di una vittoria mai raggiunta.

“Questa cancellazione mi dispiace perchè volevo ancora una volta mostrare in gara le mie qualità, forse è meglio così – racocnta manuela -. C’era troppo vento e la decisione alla fine è stata giusta. Sono un po’ triste per non avere avuto modo di superare il traguardo per salutare tutti coloro che hanno condiviso con me tutti questi anni, significa che mi toccherà andare al parterre di Solden per farlo, è stato emozionante, ho ricevuto tante belle parole da parte di tutti. Sono fortunata per avere potuto scegliere di smettere, anzichè essere costretta a farlo magari per un infortunio. Il mio sogno è sempre stato di smettere alle finali, dopo una stagione così non posso che esser orgogliosa di me stessa e di ciò che ho vissuto in tutte queste stagioni. Ho passato anni meravigliosi, con tanti alti e bassi, ricordo uno per uno tutti i miei podi anche se non ne ho fatti tanti, però me li sono goduti tutti. Grazie alla Federazione, alle Fiamme Gialle e alle compagne che mi sono state sempre vicine, ci sarebbero tante cose da raccontare, per il futuro non vorrei staccarmi completamente da questo mondo, seguirò tante gare per fare il tifo, a casa non mi mancherà il lavoro nell’attività di famiglia. Auguro alle mie compagne di andare sempre a tutta, spero di avere lasciato qualcosa a quanti hanno tifato per la me”.

 

Com. Stam.

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