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Mattia De Luca presenta Conrad Marca-Relli Il Maestro Irascibile in collaborazione con Archivio Marca-Relli

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La Galleria Mattia De Luca è orgogliosa di presentare Conrad Marca-Relli – Il Maestro Irascibile, una mostra interamente dedicata all’artista italoamericano, figura cardine dell’Espressionismo Astratto americano.

Dopo la storica esposizione della Galleria La Tartaruga del 1957, la prima retrospettiva romana organizzata in collaborazione con l’Archivio Marca-Relli, verrà inaugurata sabato 9 ottobre 2021 negli spazi di Palazzo Albertoni Spinola in Piazza di Campitelli 2 a Roma.

Conrad Marca-Relli, al secolo Corrado Marcarelli, nasce a Boston il 5 giugno 1913 da genitori italiani di origini campane. Spirito indomito e instancabile viaggiatore, Marca-Relli cresce in un continuum di viaggi in Italia che lo renderà perfettamente bilingue, letteralmente e artisticamente parlando. Amante della monumentalità di Roma, dove lavorerà per diversi anni, e della grande Pittura rinascimentale italiana, l’italoamericano è la vera anima classicista della Scuola di New York. Al suo temperamento fervente è da ricondurre la nascita dell’Eighth Street Club e l’organizzazione della celebre mostra Ninth Street Show del 1951. Marca-Relli, intriso di cultura classica ma anche di un certo pragmatismo di matrice americana, intraprenderà dagli anni Cinquanta un fortunato e imperituro percorso di ricerca sulla tecnica a collage, di cui porterà all’estrema conseguenza gli esiti compositivi fino al punto di parlare, per la sua arte, di “pittura-collage”. Questo modus operandi si configura come un bilanciato mix fra l’armonia compositiva tipica della tradizione europea e l’irruenza del gesto figlia dell’arena rosenberghiana e dell’action painting: tele grezze tagliate a rasoio, incollate, scollate, spostate, sovrapposte, stratificate sul supporto e, infine, ridipinte nell’ottica di armonizzare gli spazi “positivi” e quelli “negativi”. Da questo primigenio incontro fra forze opposte prendono vita le sue tele, palinsesti di collage figli di una gestualità parimenti ragionata e “nevrastenica”, termine con cui Afro Basaldella definisce l’artista in una lettera inviata all’amico e collega Toti Scialoja.

Partendo sempre dalle proporzioni classiche del manichino ligneo – inseparabile compagno della sua pittura – Marca-Relli dà vita a un macrocosmo di segni solo apparentemente astratti, tasselli primari dei suoi maggiori risultati artistici, in mostra alla Galleria Mattia De Luca. Dagli asciutti Cityscape dal sapore metafisico dei primi anni Cinquanta, alle enigmatiche figure sedute degli esordi a collage, per arrivare fino all’omaggio dedicato al suo amico e vicino di casa Jackson Pollock, la mostra ripercorre il forte impatto della figura e dell’opera di Marca-Relli sulla scena americana e internazionale.

Sarà possibile apprezzare opere del calibro di Cityscape del 1953, olio su tela ispirato ai soggiorni messicani dell’artista e punto di svolta per l’approdo alla tecnica del collage; ci saranno anche le Seated Figure di metà anni Cinquanta, capisaldi del suo corpus grazie alla loro armonia compositiva di reminiscenza cubista. Immancabili i capolavori del 1955 The Strategist e The Struggle, insieme all’opera-elogio Death of Jackson Pollock, testamento di quella che più che un’amicizia è una reciproca influenza, ricca di scontri – d’altronde come conciliare l’irascibile Conrad con il dispotico e infantile animo del ragazzo di Cody –, di dialoghi, di incontri e rispetto reciproco. Il viaggio nella produzione del maestro italoamericano proseguirà con l’armonico subbuglio di forme di M-11-56, opera che aprirà la strada ai capolavori newyorkesi The Battle e The Warrior, rispettivamente parte delle collezioni permanenti MET e del Guggenheim Museum di New York. Logica conseguenza del percorso artistico di Marca-Relli, saranno esposte le tele di fine anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta, nelle quali svanisce ogni riferimento antropomorfo per fare spazio a composizioni architettoniche di sapore classico, come in The Wall No. 2. Non mancano i media alternativi con i quali l’artista si cimenta lungo l’intero arco della sua vita, come nel caso di Cunard L-8-62, che ci mostrano la grande capacità di Marca-Relli di assorbire gli stimoli derivanti dalle esperienze del minimal e dell’Arte povera, attraverso composizioni che, pur non perdendo mai di vista l’armonia delle forme, si aprono ai concetti di ritmo e di materia tipici dei lavori di Donald Judd e di quelli dei grandi poveristi. Marca-Relli, espressionista astratto dall’impostazione europea, è non solo un “ponte” fra Roma e New York, ma soprattutto un maestro a cavallo di due mondi, l’Europa e gli Stati Uniti.

Conrad Marca-Relli
I suoi lavori sono inclusi tra le altre, nelle seguenti collezioni: Bilbao, Guggenheim; Buffalo, Albright-Knox Art Gallery; Chicago, The Art Institute; New York, MET, MoMA, Whitney Museum of American Art; San Francisco, Museum of Modern Art; Venezia, Fondazione Peggy Guggenheim; Washington, National Gallery of Art, Smithsonian American Art Museum.

Mattia De Luca presenta Conrad Marca-Relli Il Maestro Irascibile in collaborazione con Archivio Marca-Relli dal 9 ottobre 2021 Palazzo Albertoni Spinola Piazza di Campitelli 2, Roma

Com. Stam.

Galleria Mattia De Luca is proud to present Conrad Marca-Relli – Il Maestro Irascibile (The Irascible Master), an exhibition entirely dedicated to the Italian-American artist, a key figure of American Abstract Expressionism. After the historic exhibition at the Galleria La Tartaruga in 1957, this first Roman retrospective, organised in collaboration with the Marca-Relli Archive, will be inaugurated on Saturday, 9 October 2021, on the premises of the Palazzo Albertoni Spinola at 2 Piazza di Campitelli, Rome.

Conrad Marca-Relli, aka Corrado Marcarelli, was born in Boston on 5 June 1913 to Italian parents from the Campania region. An indomitable spirit and a tireless traveller, Marca-Relli grew up travelling continuously to Italy, making him perfectly bilingual, literally and artistically speaking. A lover of the monumentality of Rome, where he worked for several years, and of great Italian Renaissance painting, the Italian-American artist was the true classicist soul of the New York School. The birth of the Eighth Street Club and the organization of the famous 1951 Ninth Street Show is attributable to his fervent temperament. Marca-Relli, imbued not only with classical culture, but also with a certain pragmatism of American origin, undertook from the 1950s a successful and endless path of research into the collage technique. The compositional results of this research would be brought to the ultimate outcome of speaking of his art as “painting-collage”. This modus operandi emerged as a balanced combination of compositional harmony, typical of the European tradition, a spontaneity of gesture, the offspring of Rosenberg’s arena, and Action painting: raw canvases were cut with a razor blade, the strips glued together, unglued, rearranged, superimposed, layered on the support and, finally, repainted in order to harmonize the duality of “positive” and “negative” spaces. It is this primitive encounter of two opposing forces that brings to life Marca-Relli’s canvases, palimpsest collages created by an equally reasoned and “neurasthenic” gesture, a definition given by Afro Basaldella to the artist in a letter sent to his friend and colleague Toti Scialoja.

Always departing from the classical proportions of the wooden mannequin, inseparable companion of his painting, Marca-Relli created a macrocosm of seemingly abstract signs, main elements of his major artistic achievements, on display at Galleria Mattia De Luca. From plain Cityscapes with a metaphysical flavour of the early 1950s, to the enigmatic seated figures of his early collages, and up to the homage to his friend and neighbour Jackson Pollock, the exhibition traces the strong impact of Marca-Relli as a person and as an artist on the American and international scene.

You will be able to appreciate the works of the calibre of Cityscape from 1953, an oil on canvas, which was inspired by the artist’s Mexican sojourns and is a turning point for his adoption of the collage technique. There are also Seated Figures of the mid-1950s, a cornerstone of his oeuvre owing to its compositional harmony reminiscent of Cubism. Also unmissable are the 1955 masterpieces The Strategist and The Struggle, as well as his epic tribute Death of Jackson Pollock, a testament to what was a mutual influence more than a friendship. This relationship was replete with frequent confrontations (after all, how to reconcile the irascible Conrad with the despotic and childish soul of the boy from Cody), dialogues, encounters and mutual respect. You will continue your journey through the Italian-American master’s production with the harmonious turmoil of the forms in M-11-56, a work that paved the way for the artist’s New York masterpieces The Battle and The Warrior, respectively part of the permanent collections of the MET and the Guggenheim Museum in New York. The canvases of the late 1950s and the early 1960s are exhibited as a logical follow-on of Marca-Relli’s artistic career, in which any anthropomorphic reference disappears to leave room for architectural compositions with a classical flavour, as in The Wall No. 2. There is no lack of alternative media with which the artist experimented throughout his entire life, as in the case of Cunard L-8-62, which reveals Marca-Relli’s great ability to absorb the stimuli deriving from Minimalism and Arte Povera. He tried out compositions which, while never losing sight of the harmony of forms, opened up to the concepts of rhythm and matter typical of the works of Donald Judd and those of the great artists of Arte Povera.

Marca-Relli, an abstract expressionist with a European approach, is not only a “bridge” between Rome and New York, but above all a master at the cusp of two worlds, Europe and the United States.

Conrad Marca-Relli
His works are included in the following collections: Bilbao, Guggenheim Museum; Buffalo, Albright-Knox Art Gallery; Chicago, Art Institute; New York, MET, MoMA, Whitney Museum of American Art; San Francisco, Museum of Modern Art; Venice, Peggy Guggenheim Collection; Washington, National Gallery of Art, Smithsonian American Art Museum.

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