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MCS, la malattia che imprigiona non è ancora stata riconosciuta. Il M5S alla Camera e all’Ars lancia un appello ai governi Renzi e Crocetta: “Non li lasciate soli”

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Palermo, 28 luglio 2015 – Un coro unanime viene lanciato dal Movimento 5 Stelle alla Camera e dall’Assemblea Regionale Siciliana, si tratta di un appello ai governi Renzi e Crocetta: “Non lasciate soli i malati di MCS”. La sensibilità chimica multipla (MCS) è una malattia altamente invalidante, ancora non riconosciuta, che rende impossibile il normale svolgimento della vita quotidiana; è praticamente come essere costretti a vivere in una campana di vetro, a causa dell’ipersensibilità verso profumi, composti di origine petrolchimica come insetticidi, detergenti, cosmetici, carta, plastiche, arredi, fumi, in alcuni casi anche verso rumori, campi-elettromagnetici, radio-frequenze. In sintesi, anche la semplice acqua di rubinetto o un odore possono essere causa di edemi e altri disturbi, come l’impossibilità in alcuni casi di deglutire, quindi di nutrirsi.

Parla così la deputata regionale Cinquestelle Claudia La Rocca che in passato aveva presentato anche un atto parlamentare all’Ars: “L’ex assessore Borsellino, lo scorso 10 Giugno, rispose in aula alla nostra interpellanza dicendo che il governo regionale si impegnava a richiedere al Ministero della salute l’inclusione della sindrome all’interno dell’elenco delle malattie rare in corso di revisione da parte dello stesso Ministero, e che questa era l’unica strada percorribile perché questa patologia potesse essere finalmente riconosciuta e, quindi, adeguatamente trattata”. “Non è chiaro, però, cosa sia stia attendendo il Governo Renzi, – continua La Rocca – visto che anche alla Camera era stata approvata una mozione più di un anno fa, e che impegnava proprio all’aggiornamento dell’elenco delle malattie rare”.

“I malati di MCS non possono essere lasciati soli e inascoltati, – conclude la parlamentare M5S – nella lentezza del provvedimento romano, le loro condizioni peggiorano nello sconforto e abbandono più assoluto. Visto che non hanno riferimenti chiari, spesso vengono rimpallati da un medico all’altro e le strutture ospedaliere non sono pronte, magari con appositi protocolli, per accogliere le loro particolari necessità”. Infine, l’appello al neo assessore regionale Gucciardi: “Non dimentichi i circa 5 mila casi in Italia, e ben 250 solo in Sicilia.”

Interviene anche la deputata alla Camera Maria Lucia Lorefice: “Su argomenti importanti come la MCS o più in generale le malattie rare, che dovrebbero stare al centro dell’agenda di qualsiasi governo, si continua a rimandare”. Su questo argomento siamo fermi da più di due anni, da inizio legislatura praticamente. C’è, infatti, una proposta di legge arenata in Senato mentre alla Camera siamo ancora in fase di audizioni”.

“Il ministero della salute- conclude Lorefice – dice di aver inserito la MCS nei Lea, cioè nei livelli essenziali di assistenza. Livelli, peraltro, attesi da dicembre 2014, e dei quali non siamo riusciti a prendere visione. Abbiamo come l’impressione che la montagna partorirà, ancora una volta, un topolino, a maggior ragione dopo le notizie relative agli ultimi tagli proprio in sanità che non ci fanno sperare niente di buono se non la distruzione totale della sanità pubblica per darla in mano ai privati”.
Com. Stam.

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