Evidenza

Movimento Cinque Stelle contro Diana Bracco


Expo, continua la protesta politica avverso lo stato d’incompletezza dei padiglioni che dovrebbero essere inaugurati per il primo maggio. Sta volta l’attacco giunge dal Movimento Cinque Stelle, che punta il dito contro Diana Bracco, incaricata della supervisione dei lavori sui padiglioni. Sembra una commedia grottesca, eppure la travagliata storia del Padiglione Italia di Expo 2015 è pura realtà. Nell’Expo italiano, l’opera che dovrebbe rappresentare il nostro paese è quella che presenta i maggiori ritardi e una tra le più consistenti lievitazioni dei costi iniziali. Il responsabile dovrebbe avere un nome ben preciso, Diana Bracco, commissario generale per il Padiglione Italia nonché presidente di Expo 2015 Spa. Tutto quello che è riconducibile alla supervisione di Diana Bracco è in ritardo: l’Albero della vita, Palazzo Italia, il cardo. Per il Movimento tutto inizia quando il Commissario Unico di Expo Giuseppe Sala allontana il sub-commissario Antonio Acerbo, travolto dall’indagine della magistratura per corruzione e turbativa d’asta. Qui la Bracco mostra per la prima volta, secondo il movimento, tutta la sua disonestà rilanciando Acerbo sul carrozzone del Padiglione Italia in qualità di Rup, responsabile unico di procedimento del Padiglione. Ora il Movimento sezione Lombardia, invita Diana Bracco a presentarsi in commissione antimafia a relazionare su una delle pagine più nere di Expo 2015. “Anche in prossimità del via –scrive il Movimento sul suo Blog- il ripristino della legalità e il controllo della spesa pubblica, devono rimanere l’obiettivo da perseguire per tenere a galla quel che ancora rimane di sano di questa manifestazione universale”.

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