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Nel trentennale della strage in cui persero la vita Paolo Borsellino e la sua scorta il ricordo di Alberto Samonà

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“Noi, giovani di ieri, abbiamo imparato la sua lezione e camminiamo
a schiena dritta con giustizia e senso responsabilità per liberare la Sicilia dalla mafia”

Palermo – “Oggi, come ogni anno, sarò presente alla Fiaccolata che partirà da piazza Vittorio Veneto per concludersi in via D’Amelio: per testimoniare, ancora una volta, che Paolo vive nel gesto quotidiano che ogni cittadino compie per amore della nostra Terra; vive in ogni atto di buona amministrazione che chi governa, a qualsiasi titolo, è chiamato a porre in essere; vive nel dolore e nella speranza di una Sicilia che piange i propri figli caduti e si rimbocca le maniche per costruire un futuro di bellezza e di libertà”.


Lo dichiara l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, in occasione del trentennale del tragico attentato mafioso che spezzò la vita di Paolo Borsellino e dei ragazzi della sua scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina.

Un attentato – sottolinea Samonà – che è ancora oggi una ferita aperta sulla pelle dei siciliani onesti, che costituiscono la stragrande maggioranza. Restano scolpite nella mia memoria le parole che il magistrato Paolo Borsellino, ospite di un dibattito, pronunciò a Siracusa, nel settembre del 1990, nel corso della festa nazionale del Fronte della Gioventù. Quell’uomo, fedele servitore dello Stato, spronava noi giovani a credere sempre nei nostri ideali incitandoci a fare la nostra parte nella società. “Potrei anche morire da un momento all’altro – ci disse in quell’occasione – ma morirò sereno pensando che rimarranno giovani come voi a difendere le idee in cui credono: ecco, in quel caso, non sarò morto invano”.

“Noi, giovani di ieri – prosegue l’assessore Samonà – non abbiamo ceduto alla mafia: abbiamo continuato a fare la nostra parte, a schiena dritta, con giustizia e senso di responsabilità per rendere la nostra Terra libera dalla mafia e dal malaffare.
E oggi, a trent’anni da quella strage, continuiamo a chiedere verità e giustizia per fare luce sulla strage e sui depistaggi successivi”.

Com. Stam,

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