Musica

Non si lavora per il successo ma per crescere

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Da Lucio Battisti a Edoardo Bennato, da Fabrizio De Andrè a Fabio Concato, da Paolo Conte a Bruno Lauzi, da Francesco Guccini a Mina, passando per Roberto Vecchioni, Pierangelo Bertoli e tanti altri protagonisti della musica leggera italiana dagli Anni ‘70 e ‘80, 

Sono gli artisti con cui ha lavorato Massimo Luca chitarrista storico di Lucio Battisti. La musica nasce e si identifica nella società oggi in alcuni manca l’umiltà .

Gianluca Grignani, Biagio Antonacci, Fabrizio Moro, Diego Mancino, Gerardina Trovato, Paola e Chiara…

Sì, li ho scoperti e prodotti ma è merito loro se poi hanno fatto strada».

A proposito di giovani: che pensa del rap?

«Come tutti i generi, rispecchia la società in cui nasce. La mia, benché turbolenta, era più definita e la musica la raccontava: storie d’amore, di politica, di vita vissuta. Dei rapper mi piaceva Tupac perché raccontava la realtà sommersa e drammatica del Paese delle possibilità, gli Usa. Era vero e denunciava un sistema fallito. Oggi, salvo qualche ragazzo che esce di galera per spaccio e poi si mette a gridare la propria rabbia, la verità è piegata a un solo interesse egotico, che ha forma di euro. E poi, ma questo è un discorso che vale per tutti i generi, manca umiltà: sai cantare o suonare e pensi che il successo ti sia dovuto. Grande fesseria lavorare per il successo. Molto meglio lavorare per crescere»

Com. Stam. Francesca Proietti Cosimi

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