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Obiettivo: una certificazione internazionale di tutte le eccellenze mediterranee alleate della salute

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Palermo  – Il marchio ‘Life Food Diet’ muove i primi passi per un obiettivo ambizioso: tradurre i risultati acclarati della ricerca scientifica sui cibi della dieta mediterranea in disciplinari e protocolli definiti e certificati dall’Oms come i migliori alleati della salute dell’uomo per difendersi da molte patologie.

Il progetto pilota, presentato ieri pomeriggio in streaming dal presidente dell’Omceo Toti Amato, membro del direttivo della Federazione Fnomceo, dal dirigente generale dell’assessorato all’Agricoltura Dario Cartabellotta, dal presidente della HCRM Alberto Firenze, dal vicepresidente della CSQUA Maria Chiara Ferrarese e dal presidente del GAL Elimos Liborio Furco, è stato messo a punto grazie ad una convenzione siglata tra l’Ordine dei medici e il Policlinico Paolo Giaccone di Palermo, con il sostegno degli assessorati regionali della Salute, dell’Agricoltura e della Formazione e il supporto dell’associazione scientifica HCRM (Hospital & Clinical Risk Managers) e l’ente di certificazione di qualità CSQUA.

Come ha spiegato il presidente Amato “E’ tempo che il brand Sicilia, percepito ormai come sinonimo di qualità per le sue produzioni agricole e agroalimentari, si trasformi in un brand di salute certificato. E che i suoi prodotti abbiano meritatamente una certificazione internazionale di sistema legata all’evidenza scientifica dei reali benefici”. “Puntiamo – ha continuato – alla praticabilità dei protocolli in tutta la filiera, dalla produzione alla trasformazione e la commercializzazione, accogliendo anche le eccellenze dei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo che afferiscono alla ‘Dieta Mediterranea’ riconosciuta nel 2010 dall’Unesco quale Patrimonio dell’Umanità in quanto stile di vita”. L’obiettivo, come ha sottolineato Alberto Firenze è che “allo sviluppo culturale corrisponda sviluppo economico”.

Il progetto, che verrà realizzato dai due soggetti attuatori Omceo e Policlinico, si svilupperà lungo due macro direttrici. La prima, affidata al Policlinico, prevede attività di ricerca e di studio sull’impatto che produce un corretto stile alimentare, quale è quello della dieta mediterranea, l’individuazione dei prodotti che rispondono ai requisiti necessari e l’elaborazione di disciplinari, protocolli e monitoraggio dei processi produttivi fino alla commercializzazione e la tracciabilità dei prodotti a cui applicare il marchio Life Food certificato CSQUA. Lo studio del processo di controllo più efficace per la sicurezza e la salubrità dei prodotti è affidato alla HCRM. 

La seconda fase, di cui si occuperà l’Ordine dei medici, prevede invece la formazione degli operatori sanitari, seminari informativi per tutti i soggetti coinvolti nella filiera produttiva e di trasformazione del paniere Life food diet individuato e la promozione degli effetti salutari della dieta mediterranea. Tema ribadito da Cartabellotta che ha fatto espresso riferimento ai benefici della dieta mediterranea confermati dalla scienza nell’ambito della prevenzione e la cura di patologie cronico degenerative quali ictus, cardiopatie, cancro, diabete e malattie respiratorie croniche.

Di multidisciplinarietà, praticabilità e applicabilità dei disciplinari ha parlato infine Liborio Furco: “In un progetto così complesso – ha detto – è possibile centrare gli obiettivi attraverso il dialogo tra scienza, ricerca, consumatori, produttori e aziende. Precisando però che “le imprese comprendono il grande valore aggiunto di un prodotto certificato se i disciplinari sono facilmente applicabili e non complicano l’attività produttiva”. 

Com. Stam.

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