Continua l’attività preventiva della forze dell’ordine nei quartieri periferici di Napoli. Dopo aver messo alle corde il clan De Micco, operante nella zona di Ponticelli, con un’operazione che ieri ha portato alle notifiche di 12 ordinanze di custodia cautelare in carcere ad altrettanti esponenti del clan la cui reggenza era affidata al boss Salvatore De Micco, arrestato lo scoro 19 febbraio, stamattina gli agenti della polizia ed i carabinieri hanno avviato un’altra attività tesa a contrastare la malavita organizzata. L’operazione anticamorra, congiunta di carabinieri della Compagnia di Torre del Greco e polizia di Stato della Squadra mobile di Napoli, nei quartieri Barra e Ponticelli, è scattata stamattina all’alba in esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea, nei confronti di una quarantina di persone ritenute affiliate al cartello camorristico “Cuccaro-Andolfi”, attivo nei popolosi quartieri napoletani di Barra e Ponticelli, teatro negli ultimi anni di vere e proprie battaglie tra clan contrapposti per il dominio del territorio e delle piazze di spaccio. Gli uomini dell’Arma dei carabinieri e gli agenti della polizia di Stato devono combattere anche contro una fitta rete di copertura e omertà dei residenti in zona che “protegge” gli affiliati ai clan. È molto difficile stanare in queste aree i malavitosi che godono dei favori e dell’accoglienza di intere famiglie, nei loro confronti ospitali e silenziose. L’operazione è tesa a contrastare l’attività delle famiglie Cuccaro e Adinolfi, le quali, dopo il blitz che ha decimato il clan De Micco, intendono approfittare di questo “vuoto di potere” per estendere la propria azione di controllo sul territorio. I reati contestati agli indagati sono: associazione di tipo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, contrabbando di tabacchi lavorati esteri, introduzione e spendita nello Stato di banconote false, estorsione, omicidio, corruzione in atti giudiziari, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco.