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Pantelleria, celebrata la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate Il Discorso del Sindaco

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A Pantelleria si è celebrata stamattina la Giornata del 4 novembre 2020 in forma ristretta, per rispettare le norme di sicurezza.

La cerimonia è avvenuta presso il Memoriale della Battaglia aero-navale di Mezzagosto avvenuta nel 1942 sui cieli di Pantelleria e attualmente situato presso il complesso dell’Aeronautica Militare.

Presenti il Sindaco Vincenzo Campo, l’Assessore alla Cultura, Francesca Marrucci, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, ospiti del Tenente Colonnello Francesco Deastis, alla presenza dei massimi rappresentanti di Carabinieri, Guardia Costiera, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Marina Militare.

Commemorazione del 4 Novembre 2020

Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate

Discorso del Sindaco di Pantelleria Vincenzo Campo

Care/i concittadine/i, Forze Armate e Forze dell’Ordine tutte,

il 4 novembre 1918 entrava in vigore l’Armistizio firmato a Villa Giusti con l’Impero austro-ungarico. Terminava il primo conflitto mondiale, iniziato nel 1914, con l’invasione del Belgio da parte della Germania.

Il prezzo della vittoria fu di oltre 4 milioni di soldati mobilitati, di cui 250.000 giovani appena diciottenni, 600.000 morti e 1.500.000 feriti, 400.000 civili che avevano abbandonato le proprie case sulla linea del fronte.

Nel ricordo dei caduti il 4 novembre 1921, la salma del Milite Ignoto, trasportata in treno da Aquileia a Roma, fu tumulata all’altare della Patria, che da allora diventò l’epicentro delle solennità nazionali.

Nel 1922, il 4 novembre divenne festa come Anniversario della Vittoria, nel 1949 Festa dell’Unità Nazionale a ricordo del fatto che la Repubblica si fondava sulla memoria del Risorgimento e che la Grande Guerra aveva permesso l’unificazione nazionale, fino a diventare Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate.

Il 4 novembre è allora il giorno della commemorazione dei caduti e dei dispersi di tutte le guerre, ma anche del ringraziamento ai militari in servizio, in Italia e nelle missioni internazionali di pace all’estero, e giorno che celebra l’Unità Nazionale.

Siamo qui, quindi, innanzi tutto per un doveroso e deferente omaggio ai caduti o dispersi nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale e in tutte le guerre. Il loro sacrificio ha contribuito alla nascita dell’Italia Repubblicana: unita, libera e solidale.

Siamo qui per ricordare i giovani militari morti in servizio di Pace all’estero e tutti i soldati italiani lontani da casa. A loro va tutto il nostro sostegno ed un commosso ricordo nella giornata delle Forze Armate.

Siamo qui perché anche oggi siamo se così si può dire in “guerra”: una prima guerra la viviamo tutti i giorni per combattere questa crisi sanitaria che acuisce una già lunghissima una crisi economica, sempre più grave e pesante, che ci tocca tutti da vicino.

Questa emergenza sanitaria è diventata un vero e proprio banco di prova per tutti e ci mette giornalmente a contatto con tutte le criticità della nostra società.

Ritengo che oggi, giornata di commemorazione dei caduti di tutte le guerre, vadano ricordati tutte le donne e uomini che hanno perso la vita a causa di questo nemico invisibile, il virus, che ci ha portato in questa guerra nostro malgrado.

Una seconda guerra, è quella verso il clima di insicurezza internazionale dovuto principalmente al terrorismo di matrice fondamentalista e fanatica, ma anche alle difficoltà economiche derivanti dall’emergenza sanitaria che a cascata genera migrazione di popoli e rifugiati, che arrivano poi disperati anche sulle nostre coste aumentando i contrasti sociali, a volte anche comprensibili, che generano insofferenza.

Siamo qui, quindi, perché la ricorrenza odierna deve divenire anche occasione di studio, di riflessione, di confronto. Perché il passato ci aiuti a comprendere il significato del presente e del nostro ruolo di adulti, di giovani, di politici, di educatori, di militari e di responsabili dell’oggi.

C’è un messaggio forte e chiaro che giunge a noi dalla Costituzione Italiana: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Ripudiare la guerra vuol dire vincere l’egoismo umano, sempre pronto a dichiarare nuove guerre per smania di potenza, con la lotta all’ignoranza e al disimpegno civico; la conquista della libertà e della pace non sono state acquisite una volta per tutte, ma sono, invece, conquiste che si consolidano ogni giorno, nelle nostre famiglie, sui luoghi di lavoro, nei luoghi della politica, ovunque si costruisce amore per la vita, per la democrazia, rispetto per gli altri, aiuto per i più deboli.

Una cosa, però, deve essere molto chiara: nulla si fa cancellando il passato.

Dobbiamo imparare dal nostro passato, non disperdiamo la lezione della Storia e la saggezza dei nostri anziani: impegniamoci personalmente, perché il nostro Paese ha bisogno di ognuno di noi.

Grazie a tutti coloro che hanno partecipato a questa commemorazione.

Grazie a tutti quelli che si impegnano e si impegneranno per un futuro di democrazia e di libertà.

Un grazie particolare va a tutti quelli che in questo momento sono impegnati in questa terribile emergenza sanitaria.

VIVA L’ITALIA UNITA, DEMOCRATICA E LE SUE FORZE ARMATE, STRUMENTO DI PACIFICAZIONE.

Vincenzo Campo

Sindaco di Pantelleria

Com. Stam.

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