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Paolo Battaglia La Terra Borgese: Museo Riso sempre più avanti

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Il gioiello palermitano dell’arte Contemporanea espone Le Cicogne Sono Immortali, di Solveig Cogliani “Solveig Cogliani, pittrice di fama intercontinentale, fiore all’occhiello per l’arte contemporanea, compete con sé stessa perché un altro mondo è possibile” si legge nel commento dell’autorevole critico d’arte Paolo Battaglia La Terra Borgese.

In concomitanza della presentazione della favola di Delfina, a beneficio del grande pubblico, sono tornate in esposizione – ma solo fino al 30 Ottobre –, a Palermo presso il Museo Riso – sala Kounellis, le opere del ciclo “Le Cicogne Sono Immortali”, già nel 2018 presentate a Palazzo Mazzarino e presso la Galleria “Agorà” da Paolo Battaglia La terra Borgese, in collaborazione con la Pegaso Università, l’Associazione Antonio e Lidia Bellomo e La Cosessantuno Artecontemporanea.

Il ciclo prende a prestito il titolo dal libro dello scrittore Alain Mabanckou, da sempre affascinato dalla questione della coesistenza e dall’interazione tra culture diverse e narratore di metafore di vita potenti e dolorose. In queste opere dunque “la condivisione di un progetto urgente e doveroso che ha l’ambizione di raccontare il presente come un territorio instabile e in fibrillazione in relazione alle trasformazioni epocali che stanno segnando lo scenario globale e la storia contemporanea, in particolare affrontando il problema dell’esperienza migratoria alla ricerca di un rifugio e di condizioni di vita migliori”.

“La migrazione non è più un fenomeno, è una costante del nostro tempo che va compresa, resa umana”. “L’obiettivo  è quello di restituire almeno una parte delle esperienze tese alla ricerca di un equilibrio armonico tra gli esseri umani”.

“La poetica del viaggio è un’educazione al cammino, un’esigenza di dinamismo, una ricerca del sé, di ciò che nell’incontro con il nuovo e con l’inaspettato diventa segno definito di una verticalità che abbandona i limiti della realtà contingente, così da esprimere al meglio uno spirito di trascendenza e di scoperta. Questa verticalità si fa circolarità quando le dinamiche del viatico prendono la forma tonda del ritorno, in quello spazio del tutto umano dove memoria e futuro si sfiorano per generare uno sguardo che resiste al tempo e alla mutevolezza dei giorni”.

“La categoria della possibilità è cara al viandante, tutto può tradursi in scoperta, un passo dopo l’altro e ci si spinge oltre i confini ereditati, più in là delle certezze conosciute e trattenute. Oltre il confine stabilito si affaccia il nuovo, poco più in là, un’altra casa, ancora inviolata, aspetta di essere visitata. Il protagonista di questo dinamismo è un Odisseo contemporaneo che in una prospettiva realistica traccia la sua storia di coraggio e di iniziativa e poggia il piede su una terra sconosciuta, una terra di nessuno che aspetta solo di essere nominata. In questa moderna geografia umana ogni singolo viaggio diviene avvenimento, una vicenda che coinvolge l’umano e le sue possibilità di lasciare un’impronta imperitura del suo passaggio, nel fluire dinamico e sempre vivo della scoperta”.  solveigcogliani.it

Com. Stam.

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