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Pasqua e Pasquetta tra i roghi dei cassonetti

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La storia infinita dello scontro tra Comune e sindacati per la raccolta dei rifiuti a Palermo continua a flagellare la città. La raccolta è a singhiozzo da mesi e proprio nel periodo di Pasqua i sindacati degli operatori Rap hanno proclamato l’ennesimo stato di agitazione, mettendo in ginocchio la città. I cumuli di rifiuti che ormai da diversi giorni giacciono abbandonati in molti angoli urbani sono diventati troppo ingombranti dopo i pranzi pasquali e le scampagnate di pasquetta. Per questo molte persone sono state costrette a smaltire i rifiuti nel solito modo. I vigili del fuoco sono stati impegnati a spegnere incendi in via Saitta Longhi, nei pressi di Corso Calatafimi; più volte in via Castellana, a Borgo Nuovo, dove ci sono discariche a cielo aperto; in Corso dei Mille, in via Costante Girardengo, allo Zen. Inutile dire che oltre alle fiamme si sono sprigionate nubi intense di fumo nero, che hanno reso l’aria irrespirabile. E gli episodi di incendi sono stati ancora più violenti in provincia, dove la situazione è critica, sia perché la raccolta è praticamente bloccata da molti mesi sia per il massiccio afflusso di persone in questi due giorni di festa. I roghi più significativi sono stati segnalati a Partinico, Carini, Villagrazia di Carini e Bagheria. Gli incendi dei cassonetti sono l’ultimo grido di disperazione di una città che è ormai allo stremo e che da mesi è costretta a sopportare il teatrino messo in scena da Comune e sindacati degli operatori Rap. Negli ultimi giorni ha fatto scalpore la rabbia del sindaco Orlando e dei vertici della Rap a seguito della decisione dei sindacati di disertare l’incontro del 31 marzo per trovare finalmente una soluzione. Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti , Fiadel, Ugl e Filas non sembrano intenzionate a un confronto a tavolino con Rap e Comune, e pensano di poter acquisire una posizione dominante nelle trattative continuando a proclamare scioperi e mettendo a rischio la salute dei cittadini. Di certo anche i lavoratori hanno le loro ragioni: mezzi inadeguati e fatiscenti, turni massacranti, disorganizzazione, stipendi non pagati. Ma rifiutare il dialogo non sta portando a nulla, solo a una città più invivibile. Venerdì scorso Orlando ha pubblicato una lettera in cui commenta le decisioni e i comportamenti dei sindacati; in uno stralcio si legge: “Appaiono incomprensibili gli atteggiamenti e i comportamenti di alcune organizzazioni sindacali che hanno dichiarato lo stato di agitazione, e poi non si sono presentate all’incontro con la dirigenza Rap. Incontro che, per legge, era stato doverosamente convocato dal presidente della Rap, Sergio Marino. Appaiono incomprensibili e irresponsabili gli atteggiamenti e i comportamenti di taluni sindacalisti, che convocano assemblee per ogni turno di lavoro, mettendo in ginocchio la città nel periodo pasquale». Il Sindaco e i vertici Rap hanno addirittura minacciato di far finire la questione in tribunale, denunciando il comportamento dei sindacati alla Procura della Repubblica. Non vogliamo dire chi ha ragione e chi torto, ma ci mettiamo dalla parte dei cittadini invitando le parti in causa a un serio impegno per risolvere il problema.

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