Cronaca

Picchia i genitori: il giudice lo mette in carcere

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Motta Sant’Anastasia (CT). I Carabinieri della Stazione di Motta Sant’Anastasia hanno arrestato un 39enne del posto, perché ritenuto responsabile di lesioni personali, violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

Nel tardo pomeriggio, a seguito dell’allarmata telefonata di una 72enne che li avvertiva di una violenta lite tra il marito 70enne ed il figlio, i militari, ben consapevoli di quella realtà familiare, hanno immediatamente raggiunto quell’abitazione in via Stazione Motta.

In effetti, per il trambusto provocato da vasi di terracotta infranti e dalle grida tra i due, da subito hanno avuto il sentore che la situazione stesse velocemente degenerando e, quindi, riusciti ad entrare all’interno dell’abitazione hanno trovato il figlio in uno stato di forte alterazione psicologica che, sanguinante da alcune ferite in varie parti del corpo, si era diretto verso di loro appena dopo averli visti.

Il padre invece, visibilmente scosso, si trovava in cucina ed ha loro riferito che il figlio era penetrato all’interno dell’abitazione abbatendo la porta con dei calci e, quindi, si era lasciato andare ad atti di vandlismo distruggendo le suppellettili di casa ed il televisore.

Resta il fatto però che il figlio della coppia già da tempo si era reso responsabile di una lunga serie di maltrattamenti in famiglia e nei suoi confronti il GIP del Tribunale di Catania, a seguito delle denunce presentate dai genitori e della sorella, aveva emesso una misura cautelare che gli impediva di avvicinarsi a questi ultimi. Evidentemente lo spasmodico intento di agire contro i membri della sua stessa famiglia ha preso il sopravvento che stavolta, però, gli è valsa dapprima la detenzione agli arresti domiciliari presso la sua abitazione e poi, in sede di giudizio direttissimo, il giudice ha convalidato l’arresto emettendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a seguito della quale è stato associato al carcere catanese di Piazza Lanza.

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