Sicilia

Piove, frane e fango: Interrotti tutti gli assi stradali e ferroviari Sicilia di nuovo tagliata in quattro

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Istituzioni non in grado di gestire la situazione appello dell’Ance Sicilia a Renzi: Assegni fondi per l’emergenza
e li affidi ad un commissario per l’immediato utilizzo

Palermo, 22 ottobre 2015 – L’Ance Sicilia ha inviato una lettera al premier Matteo Renzi per chiedergli di prevedere, all’interno della Legge di Stabilità, un intervento straordinario per superare il blocco dei collegamenti in Sicilia causato dalle piogge che continuano a interrompere strade e ferrovie e a dividere l’Isola in quattro parti, e di dichiarare lo stato di emergenza nominando una gestione commissariale che sia in grado di utilizzare immediatamente i fondi necessari “che – sottolinea il presidente facente funzioni di Ance Sicilia, Santo Cutrone – potrebbero essere eventualmente reperiti fra gli introiti di antiche e non più attuali accise sui carburanti”.
In Sicilia muoversi ormai è un inferno, sono interrotti tutti i principali assi stradali e ferroviari lungo le quattro dorsali di collegamento.
Ancora non si è riusciti a rimediare al crollo del viadotto Himera sulla Palermo-Catania, che non sarà riaperto verosimilmente prima di gennaio 2016, e non sono più percorribili neanche tutte le altre alternative: si è rinnovata la frana lungo la Catania-Messina; sul versante meridionale, è stata chiusa per un tratto, causa smottamento, l’autostrada di Siracusa; vi sono poi i cantieri lungo la Palermo-Agrigento; e sono interrotte persino le linee ferrate Palermo-Catania (senza che si riesca ad organizzare un sufficiente servizio sostitutivo con pullman) e Palermo-Agrigento.
Numerose sono infine le arterie secondarie inondate da fango che non viene rimosso per giorni. Insomma, da qualunque zona è impossibile raggiungere le altre parti della Sicilia e diverse aree urbane interne sono isolate.
Questa condizione dura da troppo tempo mettendo in ginocchio l’intera Isola. Pendolari e autotrasportatori, aziende e turisti subiscono le conseguenze di una sottovalutazione della prevenzione, di una disorganizzazione della macchina dei primi interventi e di una approssimazione e lentezza delle procedure di ripristino dei danni.
“E’ ormai evidente – conclude Santo Cutrone – che tutte le istituzioni competenti non sono in condizione di gestire la situazione. Per questo l’Ance Sicilia chiede al premier Renzi un immediato e concreto intervento sostitutivo”.

Com. Stam. Ric. Pubbl.

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