Poste, precari: riparte il tavolo ma dall’azienda “zero segnali” Cisl: in arrivo nuove proteste

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Lanzafame (Cisl Slp Sicilia): “Noi determinati a continuare la lotta senza soste. Sono mille i lavoratori part-time da sei anni, figli di esodati. Non possono essere condannati a una precarietà a vita, nel reddito e nella prospettiva”

Nuove proteste in arrivo per i mille lavoratori part-time siciliani delle Poste “abbandonati – denuncia la Cisl Slp regionale – al loro destino”. Sono dipendenti, scrive in una lettera aperta Giuseppe Lanzafame, segretario di Cisl Poste Sicilia, che “dopo sei anni non trovano ancora risposte nel senso della trasformazione del rapporto di lavoro. Sono figli di esodati, condannati a una precarietà a vita nel reddito e nella prospettiva”. Nei prossimi giorni, annuncia la Cisl, “tutte le organizzazioni sindacali torneranno al tavolo delle trattative dopo mesi di interruzione delle relazioni industriali”. Al centro della discussione, il sindacato chiede proprio il tema dei precari. Che per la Cisl Slp sarà “dirimente”. Anche perché, ricorda Lanzafame che “negli ultimi due anni in Sicilia hanno lasciato il lavoro in anticipo, seppure con incentivi irrisori, circa 800 lavoratori vicini alla pensione”. Insomma, “gli spazi ci sono in un’azienda che ha ricavi consolidati per un miliardo di attivo, frutto della serietà professionale di tutti i lavoratori, part time compresi”. La Cisl denuncia “l’ostilità dell’azienda” da cui finora non è arrivato alcun segnale. E avverte Poste che il sindacato è “determinato a continuare la lotta senza soste, nel caso di ennesima chiusura al tavolo di confronto”. (ug)

Com. Stam.

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