Alfano, leader del Ncd, da qualche tempo è in dissonanza con il resto del governo di cui fa parte. Sono in molti a pensare che lo sia solo per le recenti “scaramucce” con il Premier e non per un pensiero diverso della linea politica. Ieri sera però l’ennesimo strappo: la Camera ha dato il via libera all’articolo 1 del ddl sulla prescrizione sull’allungamento dei tempi per alcuni reati di corruzione, ma il partito dell’ex pupillo di Berlusconi si è astenuto, niente di meno che col M5s e Sel. La Camera ha approvato comunque le modifiche al codice penale in materia di prescrizione di reato ma senza il sostegno di una sua forza, che ha anzi presentato con il capogruppo in commissione giustizia Pagano un emendamento al testo, poi bocciato. Ma per il ministro Orlando l’astensione del Ncd , e dunque non un voto contrario, dimostra disponibilità al dialogo: «Penso sia sbagliato parlare di spaccatura nella maggioranza. L’astensione dimostra apertura al dialogo. Ci sono valutazioni» spiega, «che possono essere prese in considerazione, altre che non mi sento di poter condividere. Valuteremo nel passaggio al Senato, questo non è un testo che va letto e definito autonomamente». Parole caute che puntano, chiaramente, a ottenere il voto positivo in Senato degli alfaniani. La votazione a Palazzo Madama segnerà probabilmente anche il futuro del Ncd nell’Esecutivo di Governo. Vedremo.