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Progetto di restauro e valorizzazione di cinque manoscritti liturgici miniati

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L’Istituzione Bologna Musei annuncia un importante intervento di restauro, conservazione, conversione digitale e valorizzazione di cinque manoscritti liturgici miniati di grande pregio storico-artistico, appartenenti alla collezione del Museo internazionale e biblioteca della musica.

L’iniziativa, che prenderà avvio in ottobre per concludersi entro giugno 2021, si avvale del contributo dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della Legge Regionale 18/2000 per gli interventi di conservazione e restauro del patrimonio culturale dei musei.

Bologna, 9 ottobre 2020 – L’Istituzione Bologna Musei è lieta di annunciare un importante intervento di restauroconservazione,digitalizzazione e valorizzazione che interesserà cinque preziosi manoscritti liturgici miniati appartenenti al patrimonio del Museo internazionale e biblioteca della musica.

L’iniziativa che riporterà agli antichi splendori i codici musicali prenderà avvio nei prossimi giorni per concludersi entro giugno 2021, avvalendosi del fondamentale sostegno dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (IBACN).
Oltre al contributo erogato nell’ambito della Legge Regionale 18/2000 in materia dei musei di enti locali, nel caso specifico per interventi finalizzati alla conservazione e al restauro del patrimonio culturale, l’IBACN presterà la propria collaborazione in tutte le fasi di progettazione, realizzazione e valorizzazione dell’intervento complessivo di restauro e conversione digitale dei volumi.

L’intervento conservativo si inquadra come ideale prosecuzione di un più ampio progetto condotto negli anni 2003-2005 sul fondo dei liturgici posseduti dal Museo della Musica e dalla Biblioteca dell’Archiginnasio, promosso dallo stesso IBACN in collaborazione con il Comune di Bologna e con il sostegno del Ministero per i beni culturali e artistici nell’ambito del progetto della Biblioteca Digitale Italiana.
In quella circostanza, l’attività preventiva di monitoraggio e mappatura interessò la sezione dei liturgici manoscritti, di cui ventidue furono oggetto di catalogazione e digitalizzazione e, per una decina di esemplari, di restauro conservativo.

Nel corso di una recente ricognizione sullo stato di conservazione del resto del fondo, svolta congiuntamente dalla direzione del Museo della Musica e dalla responsabile settore Conservazione e Restauro dell’IBACN, sono stati individuati cinque corali miniati di grandi dimensioni (circa cm 59 x 41 in media) – straordinari per pregio storico-artistico, ricchi di miniature, in parte pergamenacei, provenienti da istituzioni ecclesiastiche bolognesi – necessitanti di un intervento di recupero conservativo a carattere d’urgenza, concordato d’intesa con la competente Soprintendenza.
Si tratta di due antifonari domenicani risalenti al XIII-XIV secolo, compilati per il monastero domenicano femminile di Santa Maria Maddalena di Val di Pietra [Lit. 1 e Lit. 2]; un salterio-innario olivetano proveniente da San Michele in Bosco [Lit. 3]; un graduale-kyriale domenicano proveniente dal monastero domenicano femminile di Sant’Agnese [Lit. 4] realizzato tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo e un graduale domenicano del XVI secolo, compilato per una comunità religiosa domenicana probabilmente bolognese [Lit. 5].


Le fasi del progetto

Il progetto procederà per fasi graduali sovraintese da un gruppo di lavoro tecnico-scientifico composto, per l’IBACN, da Antonella Salvi (responsabile Conservazione e Restauro del Patrimonio culturale regionale) e, per l’Istituzione Bologna Musei, da Jenny Servino (responsabile Museo della Musica) che garantirà lo svolgimento delle procedure nel rispetto della disciplina prevista dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio e in conformità alle prescrizioni della Soprintendenza archivistica e bibliografica per l’Emilia- Romagna.

Si inizierà con uno studio conoscitivo sulle legature e sulle coperte condotto da Maria Letizia Sebastiani (direttrice ICRCPAL – Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario), preliminare all’individuazione delle metodologie di intervento idonee per le classi di materiali.
L’intervento di restauroconservativo sarà affidato a Massimiliano Pandolfi, restauratore specializzato in beni librari e direttore tecnico della società Il Laboratorio S.r.l. di Firenze.
All’intervento di restauro sui pezzi farà seguito la riproduzione digitale che ne garantirà una più vasta fruizione da parte di studiosi, ricercatori e appassionati di tutto il mondo, grazie alla possibilità di esaminare, non solo in sede ma anche a distanza attraverso il web, documenti antichi che richiedono attenzioni particolari e soprattutto una movimentazione limitata.
Infine, si prevede la realizzazione di appositi contenitori in cui i manoscritti verranno condizionati, nel mantenimento dei parametri ambientali idonei a garantire la migliore conservazione e trasmissione nel tempo.

Il gruppo di lavoro opererà d’intesa con il funzionario preposto della competente Soprintendenza mediante regolari contatti, incontri e sopralluoghi sia in corso d’opera che al termine dei lavori, con lo scopo di individuare le metodologie ottimali e le migliori soluzioni tecnico-scientifiche per la realizzazione dell’intervento e di verificare la corretta esecuzione degli interventi di conservazione e digitalizzazione.

Si prevede inoltre l’organizzazione di diversi eventi di comunicazione divulgazione aperti alla partecipazione della cittadinanza, proposti dal Museo della Musica nel corso e a conclusione degli interventi di restauro dei volumi, con la finalità di promuoverne la conoscenza e di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema cruciale della conservazione del patrimonio.

In concomitanza, si sta portando a termine un ulteriore importante risultato, anch’esso avviato nell’ambito di quella stessa esperienza sperimentale, con la pubblicazione di un volume sui due nuclei di manoscritti liturgici conservati presso il Museo della Musica e la Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, che raccoglierà gli esiti di un approfondimento critico condotto da Cesarino Ruini (già docente di Storia della Musica presso l’Università di Bologna) e dalle musicologhe Stefania Roncroffi, per i manoscritti, e Milena Basili, per i frammenti.
Le testimonianze documentarie, indagate dal punto di vista funzionale e morfologico del linguaggio e della tecnica musicale, saranno analizzate nel contesto della nascita e dello sviluppo della scrittura musicale nel Medioevo e nel Rinascimento nonché dell’evoluzione di generi e forme compositive in ambito culturale, sociale e politico.

Il fondo dei liturgici del Museo della Musica
Il corpus dei libri liturgici, composto da oltre un centinaio di libri manoscritti e a stampa risalenti al periodo che va dal X al XV secolo, compresi i cinque manoscritti di imminente restauro, costituisce parte della collezione bibliografica musicale di padre Giovanni Battista Martini (1706-1784), riconosciuta fra le più prestigiose al mondo.
Si deve alla vasta erudizione e all’incontenibile desiderio di conoscenza dello storiografo, compositore e teorico bolognese, personalità tra le più eminenti e ammirate del Settecento musicale europeo, la formazione di un patrimonio librario di enorme valore, frutto di un attentissimo lavoro di ricerca ed esame critico delle fonti.
La sua ricchissima collezione libraria che all’epoca raggiunse oltre 17.000 volumi – oggi oltre 100.000 tra documenti musicali a stampa dal XVI al XVIII secolo, preziosi manoscritti, una singolare raccolta di autografi, oltre 12.000 libretti d’opera – costituendo l’eredità più ragguardevole del dotto francescano che avrebbe dato fondamento al nucleo originario della biblioteca musicale di Bologna.
Accresciuta sensibilmente nel corso dell’Ottocento e della prima metà del Novecento, la straordinaria raccolta libraria si trova conservata nel prestigioso Palazzo Sanguinetti dove il Museo della Musica è stato aperto nel 2004.

Il fondo dei manoscritti liturgici in particolare si distingue per rilevanza sia dal punto di vista bibliografico che storico-artistico, anche in virtù della eterogeneità delle tipologie raccolte: messali, innari, graduali, cantorini, vesperali, rituali e processionali. Alcuni si configurano come raccolte di frammenti che riportano una notazione musicale di diversa provenienza e datazione e presentano in molti casi capi-lettera decorati, altri sono in pergamena, altri ancora riportano i tipici caratteri gotici rosso-neri.
I liturgici tutti furono catalogati per la prima volta da Gaetano Gaspari nel “Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna”, contenente le opere della biblioteca fino al 1905. Consultabile anche online, questo strumento bibliografico costituisce ancora oggi la principale chiave di accesso ai materiali pre-novecenteschi.

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