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Questura Milano: 24 indagati a Rho per detenzione munizionamento

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24 sono le persone indagate, tra cui il presidente del tiro a segno nazionale di Rho per i reati di detenzione abusiva di armi e munizionamento, di detenzione abusiva di strumenti atti a modificare la funzionalità di un arma da fuoco (silenziatori), peculato e mancata denuncia all’Autorità di Pubblica Sicurezza.

Questa è la conclusione di una complessa attività d’indagine svolta dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Rho Pero presso Tiro a segno Nazionale Sezione di Rho sito a Rho in Corso Europa.

Gli indagati sono A.M. di anni 37 abitante a Vanzago; B.M. di anni 58 abitante a Rho; B.L.di anni 73; B.F. di anni 46 abitante a Cesate; B.R. di anni 50 abitante a Settimo Milanese B.E. di anni 30 abitante a Somma Lombardo; B.L. di anni 60 abitante a Rho; C.E. di anni 52 abitante a Pero; C.F. di anni 70 abitante a Giussano; C.A. di anni 59 abitante a Canegrate; F.F. di anni 75 abitante ad Arese; F.M. di anni 59 abitante a Cinisello Balsamo; M.P. di anni 68 abitante a Corsico; M.R. di anni 42 abitante a a Garbagnate Milanese; M.I  di anni 63 abitante a Cesate; O.S. di anni 48 abitante a Paderno Dugnano; P.S. di anni 68 abitante a Rho; P.G. di anni 62 abitante a Rho; R.E. di anni 73 abitante a Rho; R.F. di anni 50 abitante a Solaro; R.M. di anni 53 abitante a Rho; R.P. di anni 72 abitante a Rho; G.M. di anni 61 abitante a Rho e S.M. di anni 50 abitante a Rho.

Il Presidente del Tiro a Segno di Corso Europa G.M. di anni 61, il quale per la carica che ricopre, è incaricato di Pubblico Servizio, è stato indagato per peculato, per detenzione abusiva di armi e munizionamento e per mancata denuncia all’autorità di Pubblica Sicurezza.

In pratica, egli, presidente del poligono di tiro (Ente di diritto pubblico)  in piena autonomia e senza fornire alcuna delibera del consiglio direttivo della Sezione dell’U.I.T.S. di Rho, veniva in possesso di armi precedentemente appartenute al poligono, per sua scelta, volturandole a suo favore; in qualità di presidente della Sezione di Rho,

Le indagini consentivano di riscontrare come, negli ultimi dieci anni e in più circostanze, il presidente avesse volturato a suo favore numerose armi appartenute in precedenza al Poligono di Rho, senza però mai aver prodotto le istanze di cessioni armi e la documentazione di delibera del consiglio direttivo della Sezione del Tiro a Segno di Rho a riprova che quell’arma o quelle armi gli erano state cedute a titolo oneroso o donate.

Le indagini, particolarmente complesse, svolte dalla Squadra di Polizia Ammnistrativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Rho Pero hanno permesso di fare luce sulla mala gestio della struttura territoriale dell’Unione Italiana Tiro a Segno di Rho e di sequestrare al presidente ed ad altre 23 persone, tutti soci della Sezione del Tiro a Segno, il contenuto delle cassette di sicurezza ad uso singolo, all’interno delle quali detenevano illecitamente numeroso materiale esplosivo e munizioni.

Ciò, oltre a costituire un grave reato, poteva avere implicazioni sia sulla sicurezza della struttura, che sulla comunità Rhodense vista l’altissima concentrazione in uno spazio angusto di una grande quantità di munizionamento e polvere da ricarica, (per la maggior parte illecitamente ed abusivamente detenuta), per la sua posizione nel tessuto abitativo urbano. Infatti il poligono, che è Ente di diritto pubblico – sorge nel centro cittadino, lungo il Corso Europa, all’intersezione con Via Bersaglio, in adiacenza con civili abitazioni e di  due complessi scolastici (Puecher Olivetti e Scuola secondaria di primo grado Manzoni) nonché di  un distributore di benzina ENI.

A carico di uno dei soci sono stati sequestrati anche due silenziatori costruiti artigianalmente ed una baionetta, materiale illecito di cui è vietata per legge la fabbricazione e la detenzione.

Trattandosi di un numero massiccio di munizionamento e grandissima quantità di polvere da sparo, che avrebbe potuto mettere a rischio la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, gli Agenti della Squadra di Polizia Ammnistrativa del Commissariato di P.S. Rho Pero, hanno ritenuto opportuno custodire il materiale esplodente sequestrato, in attesa della distruzione che disporrà l’Autorità Giudiziaria, in un locale idoneo di altissima sicurezza lontano dalla città di Rho.

Le indagini proseguono finalizzate ad accertare altre eventuali responsabilità sia di carattere penale che amministrativo.

 

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