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Rifiuti nucleari, Catalfamo e Tardino (Lega): “vicenda grottesca, penalizzate Sicilia e Sardegna. Interrogazione alla commissione UE”

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Più di una perplessità per la Lega siciliana nella scelta dei siti dove stoccare rifiuti nucleari, che vedono il Mezzogiorno in generale, e Sardegna e Sicilia in particolare, penalizzati rispetto al resto dello Stivale.

Siamo passati dalle promesse disattese sul recovery fund per il Sud – dichiara Antonio Catalfamo, capogruppo all’Ars per la Lega – al recepimento dei siti idonei allo stoccaggio delle scorie nucleari. Questo governo ha nel suo dna un odio seriale nei confronti della Sicilia. Peccato che i siti scelti in gran segreto, come le Madonie fra Castellana Sicula e Petralia Sottana, Trapani, Calatafimi-Segesta e Butera, siano anche siti turistici, riferimento del settore agro-alimentare e potenziali candidati a capitali della cultura per il 2022. Servono i soldi per le infrastrutture non per gestire le scorie nucleari. Quali criteri sono stati scelti per destinare questi siti nella mappa nazionale? E perché i sindaci non sono stati informati? Ribadiamo a gran voce il lato grottesco di questa vicenda e ci uniamo all’impegno e alla serietà degli Assessori Regionali Pierobon e Cordaro per difendere e tutelare la nostra Isola da siffatte strategie di potere per accontentare le lobby di turno”, conclude l’esponente all’Ars.

“Tutta questa vicenda – spiega Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega e componente della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare – ha origine dalla procedura di infrazione contro l’Italia aperta dall’Ue a ottobre perché ad oggi i rifiuti radioattivi sono stoccati in alcuni siti non idonei per lo smaltimento definitivo. Ci chiediamo, però, quale sia stato il metodo seguito nella selezione dei siti siciliani o perché la Sardegna sia stata bistrattata con l’assegnazione di ben 14 depositi. Due regioni, due splendide isole, che tra l’altro fondano gran parte della propria economia sulla bellezza dei propri territori e dove da decenni si aspettano le bonifiche di intere aree inquinate. Siamo di fronte all’ennesima scelta dettata dall’improvvisazione di questo governo. Per questo presenterò un’interrogazione urgente alla Commissione a Bruxelles sulla nota metodologica che ha portato ad un accanimento verso le regioni del Mezzogiorno. Più che una mappa per l’ambiente sembra la condanna a morte di intere aree del Sud”. 

Com. Stam.  

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