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Rinviati a giudizio alcuni consiglieri lombardi tra cui Bossi e Minetti

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Milano, il gup, Fabrizio D’Arcangelo, ha ieri disposto il rinvio a giudizio per 56 consiglieri lombardi, tra cui figurano anche Renzo Bossi e Nicole Minetti, accusati entrambi di truffa ai danni dello Stato e peculato. Tra i nomi degli imputati anche Carlo Spreafico (Pd), Alberto Bonetti Baroggi (Pdl) e Angelo Costanzo (Pd), i quali hanno esperito la richiesta di rito abbreviato. Intanto l’udienza dibattimentale per la Minetti e Bossi è prevista per il prossimo primo luglio. E’ stato invece assolto per un vizio procedurale Guido Galperti, attuale deputato del Partito Democratico. Il nome di Galperti si aggiunge pertanto a quello degli ex assessori Gianni Rossoni, Mario Scotti e Carlo Porcari anch’essi prosciolti per vizi procedurali.Quanto invece all’ex assessore Franco Nicoli Cristiani, questo ha chiesto di patteggiare una pena di oltre 2 anni in continuazione con la condanna gia’ patteggiata per la vicenda della discarica di Cappella Cantone. La sua richiesta verrà valutata da un altro gup il prossimo 30 aprile. Per la procura di Milano, gli ex consiglieri, ora rinviati a giudizio, avrebbero tra il 2008 e il 2012, utilizzato i fondi pubblici assegnati ai singoli gruppi regionali, per coprire spese personali, tra le quali figurano l’acquisto di torroni, gratta e vinci e cartucce da caccia, oltre a diverse cene a base di aragosta. Il tutto sarebbe costato complessivamente circa tre milioni di euro, fondi tutti che derivano dalla contribuzione degli italiani. A Nicole Minetti sono state contestate spese per 19.651,96 euro, soldi in gran parte usati per ristoranti e bar, ma anche per l’acquisto di oggettistica all’Ikea e del libro ‘Mignottocrazia’ di Paolo Guzzanti.

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