43 anni fa, il 6 gennaio 1980 la mafia uccise a Palermo Piersanti Mattarella, allora presidente della Regione Sicilia. Fu il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ad abbracciare il corpo del fratello e portarlo fuori dall’auto, davanti gli occhi distrutti della sua famiglia.
Oggi vive la forza delle sue parole e del suo esempio, la lotta per la legalità e la democrazia. Per una Sicilia più libera e giusta, per quel senso di umanità e appartenenza alla propria terra che rappresenta l’arma più potente per combattere ogni tipo di criminalità.
Lo scrive sui social Ettore Rosato (IV)
Com. Stam.
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