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Serie A: Nel Master Round non bastano i tempi regolari per decretare i vincitori, nel Playoff round scintille tra Monleale e Verona

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Impresa del Padova sul campo dell’Asiago e vittoria fondamentale del Verona a Monleale. Nella parte alta del tabellone 3 squadre (Asiago, Padova e Ferrara) in un punto; nel Playoff Round addirittura 4 squadre in 3 punti

Chi si aspettava una ripartenza di campionato soft, senza grandi scossoni dopo la sosta di Coppa Italia, si sbagliava di grosso. La Serie A continua a stupire e a regalare sorprese a non finire. Squadre di massima serie, che come pesi massimi gettano i guanti e iniziano a darsele di brutto cercando di portare a casa una sudatissima vittoria ai punti. Soprattutto nel Master Round abbiamo assistito a due gare impressionanti che, neppure alla vigilia, avremmo immaginato così tese e tremendamente equilibrate. Neanche i tempi regolari sono bastati e la tensione ci ha fatto rizzare i capelli come se avessimo messo le dite nella presa. Playoff Round che invece si sono andati un pochino più leggeri ma anche a Novi, pista temporanea del Monleale, colpi di scena e finale tra le scintille non sono mancati. La scorsa settimana la Coppa Italia ha provato a rubare la scena facendo parlare di sé, ma il campionato ha risposto immediatamente a tono e ha ricordato a tutti, se mai ce ne fosse stato bisogno, di essere il protagonista principale della stagione. 

Presto che è tardi! – Per chi ha assistito alla gara tra Ferrara e Diavoli Vicenza avrà visto scorrere le lancette del cronometro quasi ad una velocità raddoppiata. Minuti che sono sembrati secondi, un incontro che tra infernali cambiamenti di fronte si è divorato il tempo che scivolava via veloce come il disco sulla pista estense. Padroni di casa chiamati ad una prova di orgoglio e carattere contro i primi del girone, e tentare di fare punti contro avversari del genere non è mai cosa da poco. Vicenza invece aveva il compito di tornare a vincere immediatamente dopo la delusione di coppa di sette giorni prima. Diciamo che la pressione, per un motivo e per un altro, non mancava a nessuna delle due. Tra azioni, pensieri e paure però ci siamo trovati ad arrivare quasi a fine gara senza che nessuna fosse riuscita a trovare il colpo giusto per mandare l’avversaria KO. Forse la squadra berica non avrebbe mai immaginato di trovarsi difronte una formazione così compatta e determinata tanto da costringerla a soffrire fino alle battute finali dei tempi regolamentari che ancora non avevano visto né vincitori né vinti. Eppure di occasioni ce ne sono state, ma i due goalie in pista, Peruzzi da una parte e Michele Frigo dall’altra hanno prontamente sventato ogni fantasia di vantaggio. Solo a 2’35”, quando tutti pensavamo all’over time a reti bianche (chi l’avrebbe mai detto?) è arrivata la zampata di Delfino che raccoglie un assist da Cantele e si invola centralmente freddando l’estremo difensore estense. Giocatori rossoneri che esplodono di gioia in pista ed in panchina, un sospiro di sollievo che sembra allontanare definitivamente la paura di un tempo supplementare non preventivato. D’altronde basta difendere lo 0-1 per soli due minuti e mezzo. Ferrara però ha fatto una grande partita e non ci pensa proprio di andare a casa con il rimorso di averla rovinata allo scadere. Cronometro che riprende vita, Peruzzi esce dalla pista per lasciare spazio ad un giocatore di movimento in più per l’assalto alla porta veneta: poco dopo il Vicenza recupera un disco e dalla propria metà campo colpisce il palo che avrebbe chiuso definitamente il match. Gol mancato, gol subito un detto che quasi mai si smentisce. Quando infatti manca poco più di un minuto Gaboriau scaglia un tiro dalla distanza che Michele Frigo non trattiene e nella mischia Duchemin agguanta un pareggio che sa dell’incredibile. Gara che torna in equilibrio e tutto viene rimandato all’over time, ma neppure i minuti addizionali riescono a giungere ad un verdetto finale. Servono i rigori e per l’occasione gli estensi fanno avvicendare i propri portieri, fuori Peruzzi e dentro Cipriano che subito si mette in mostra chiudendo la strada a Zerdin. Gaboriau ci mette il suo e manda in vantaggio i padroni di casa, ma è un’illusione che dura poco perché i suoi compagni (Duchemin e Zabbari) non raccolgono il testimone mentre i Diavoli, dopo il primo brivido vanno in rete con Sigmund e Delfino che riparano così i danni di una serata da incubo e si portano a casa due punti tutto sommato niente male come precisa anche Davide Dal Sasso: << Dovevamo cercare di reagire dopo la sconfitta della settimana scorsa in Coppa Itala e, secondo me, abbiamo fatto un passo avanti sia a livello del gioco che di approccio alla garaAbbiamo cercato di controllare la partita, abbiamo cercato di più di andare in porta e di creare occasioni, anche se stasera andava però tutto storto. Forse dobbiamo anche noi cercare di essere più concreti nel sfruttare le occasioni, ma siamo stati anche un po’ sfortunati nel finale di secondo tempo e a volte le partite girano così. Penso però che sia stato un buon riscatto dalla sconfitta della scorsa settimana >>.

Se a Ferrara sono serviti gli ultimi minuti per sbloccarsi, nel derby veneto tra Asiago Vipers e Ghosts Padova è successo di tutto. Doveva essere la gara del riscatto per i ragazzi dell’altopiano che dopo aver visto da spettatori la Final Four di Padova, erano tornati in pista mercoledì subendo una severa sconfitta a Milano. Ospiti che si presentano sull’altipiano a ranghi ridotti, solo sette uomini di movimento, ma pronti a sacrificarsi fino all’ultimo. Partenza che sembra favorire l’Asiago che ha a disposizione un power play che però non sviene fruttato a dovere, Padova resiste e fa girare a suo favore la sorte anche al settimo minuto quando Calore rilancia un disco dalla sua trequarti campo e una deviazione “amica” tramuta un tiro relativamente innocuo in una parabola che beffa Facchinetti e vale il vantaggio ospite. Lo stesso giocatore patavino però si rende protagonista nel bene e nel male e commette un nuovo fallo che regala una superiorità alle Vipere che stavolta, memori di quanto accaduto in apertura, non lasciano passare impunita. E’ Basso a trovare il passaggio giusto per Schivo che di prima intenzione colpisce violentemente da posizione centrale e riporta in corsa i suoi. Rete che sembra sbloccare i padroni di casa che vanno anche vicino al raddoppio ma sono nuovamente i Ghosts a sorprendere con un’azione del capitano Francesco Campulla il quale percorre tutto il lato sinistro della pista e con un cambio di gioco serve Carretta che dall’angolo opposto sorprende Facchinetti e mette la freccia per il sorpasso dell’1-2. Ultimi minuti della prima frazione con Asiago che commette fallo, un errore che viene pagato caro perché poco dopo Lorenzo Campulla trova libero Carron sul secondo palo e per lui è facile andare a segno e festeggiare il doppio vantaggio. Prima di andare negli spogliatoi però Calore si rovina la festa, e la partita, perché commette il terzo fallo personale ed è costretto ad accomodarsi in panca punti per 2+10’. I giocatori dal Padova scendono così a sei uomini di movimento e i ragazzi dell’altopiano devono assolutamente approfittare di questa occasione per riportarsi sotto. Noi lo pensiamo e loro lo fanno ad inizio ripresa. Bastano infatti quaranta secondi alla formazione allenata da coach Rigoni per trovare la via del gol con Rossi che approfitta di un’incursione di Spiller e sotto porta trova l’accorcio delle distanze. Gara che si anima e le porte delle panche punti (con una coppia arbitrale fin troppo severa) si aprono più volte fino a far trovare le squadre in 3vs3 ed è in questa fase, quando siamo a metà della seconda frazione di gioco, che Basso come un toro nella corrida pressa gli avversari e recupera un disco e lo deposita in rete da posizione angolatissima (per non dire impossibile). 3-3 e partita riaperta. L’equilibrio regna sovrano per i restanti minuti, ma poco più di un giro di lancette dalla fine dei tempi regolari Calore decide ancora una volta di commettere un fallo che spiana la strada all’Asiago che ringrazia di cuore e a 27” dallo scadere passa in vantaggio con Rossetto che raccoglie da Munari e fa esplodere di gioia tutti i presenti a Via Cinque. Rigoni chiama il time out, è il momento di chiedere calma e sangue freddo ai suoi ragazzi che però una volta rientrati in pista commettono l’ingenuità di farsi cogliere ancora in fallo regalando il power play dal quale scaturisce il tiro di Francesco Campulla che trova una seconda ”deviazione amica” che fa 4-4 quando sul cronometro mancano solo 6”. Incredulità e inevitabile over time. Passano solamente due minuti e Asiago prova a schiacciare il Padova ma si dimentica di Lorenzo Campulla che, restato da solo in fase di attacco riceve il passaggio dal fratello Francesco e si invola verso la porta di Facchinetti e fa saltare in piedi la panchina patavina. 4-5 per i Ghosts e mani tra i capelli per le Vipere che sanno di aver sprecato un’occasione enorme. A parlare al termine della gara per gli ospiti è Giulio Carretta che fa un plauso alla sua squadra: << Dobbiamo essere soddisfatti di questa partita, tutti quanti. Nonostante la panca corta, abbiamo giocato molto bene, come abbiamo già dimostrato di saper fare, e portato a casa la partita nonostante le numerose penalità. Ora concentrati per Milano >>.

La classifica si ristringe –  Poteva e doveva essere la serata del contro-sorpasso ai danni dell’Edera Trieste, ma il Monleale non coglie l’attimo e complica la vita a differenza di un Cus Verona che strappa punti importantissimi in ottica Play Off. Scaligeri che partono forte e dopo quattro minuti passano in vantaggio con capitan Sabaini che raccoglie il suggerimento di Carrer. 0-1 che tiene per tutta la durata del primo tempo nonostante le tre inferiorità (l’ultima a un minuto dalla sirena del riposo) alle quali i ragazzi di coach Corso sono chiamati a difendersi. Gialloblu che sembrano in serata, la squadra fa il suo lavoro, difende e riparte tenendo a bada i padroni di casa che non riescono a trovare la via del gol. Dopo la pausa si torna in pista e il Monleale può usufruire ancora di un giro di orologio in power play, occasione che capitan Faravelli coglie al volo per servire Pagani per la rete del pareggio. Verona che poco dopo rischia ancora in 4vs3, ma si salva e approfitta a sua volta dello scambio di cortesie e con l’asse Gruber-Frizzera trova in superiorità l’1-2. Non c’è però neanche tempo di complimentarsi e festeggiare che i piemontesi mettono a segno un uno-due con Marco Oddone (doppietta) che prima trova il pareggio grazie all’assist di Pagani e poco dopo, in superiorità, il vantaggio su intuizione di Perazzelli. Monleale però non ha la lucidità di tenersi stretto il risultato e torna ancora una volta a scaldare la panca punti: così gli avversari colgono il momento propizio e quando è da poco passata la metà della ripresa Roffo scaglia in rete di prima intenzione l’assist di Gruber e due minuti dopo, quando si è ristabilita la parità numerica, serve lui stesso il disco che Sabaini tramuta nel contro-sorpasso scaligero. Gara che passa nelle mani della formazione veneta che riesce a non farsi più raggiungere nonostante l’insistenza dei falchi e anzi, a 1’26” dal fischio finale allunga con Gruber (assist Carrer) e fa calare definitivamente il sipario sulla serata con il definitivo 3-5. Attimi di escandescenza in chiusura di match con animi che si scaldano per via di un colpo ricevuto sotto porta avversaria da una giocatore del Monleale, ma tutto si risolve senza troppi problemi. Verona può dunque festeggiare una vittoria importantissima in trasferta, ma soprattutto il merito di aver ricompattato la classifica di questi Play Off round. Monleale invece dalla pista con qualche rammarico come si intuisce nelle parole di Marco Oddone<< Partita dominata per buona parte dei quaranta minuti, tanti tiri poca incisività. Bravo Gadioli a sbarrarci la porta, stato sicuramente fondamentale. Peccato perché abbiamo buttato via gli ennesimi tre punti >>.

Sulla pista di Cittadella tutto da pronostico nella gara tra i padroni di casa e la Lepis Piacenza. Emiliani che si presentano quasi con tre linee complete, una cosa che non si vedeva da tempo e tutto fa pensare ad una serata che potrebbe riservare sorprese. I ragazzi di coach Marobin non si fanno però impressionare e iniziano a testa bassa tanto da riuscire ad andare sul 2-0 nel giro di quattro minuti. Partenza sprint grazie alle reti di Tiatto e Sambugaro, serviti rispettivamente da Rottcher e Campos, che stempera gli animi degli emiliani. Cronometro che riprende e si pensa ad un allungo prepotente del Cittadella che però trova davanti a sé un Piacenza disposto a tutto pur di difendersi e lo fa anche in condizione di inferiorità numerica. Il muro ospite però è costretto a cedere per altre due volte, quando mancano poco meno quattro minuti alla pausa, grazie alle intuizioni di Rottcher che prima serve in power-play Coetzee e venti secondi dopo Sambugaro (doppietta). La sirena del riposo serve più a spezzare il ritmo dei padroni di casa, ma la squadra ospite ne approfitta anche per capire come approcciare nella seconda frazione e soprattutto se ci sono i margini per riportarsi in carreggiata. Al rientro in pista però il copione non cambia e al Piacenza, nonostante un roster più “folto” del solito, non riesce il miracolo. A 3’15” dalla ripresa del secondo tempo è infatti Vaglieri, su appoggio di Lago, a mettere la quinta alla squadra granata e lanciare definitivamente i suoi compagni verso una tranquillità tale che gli permette di amministrare la gara. Cusin è costretto agli straordinari per limitare il passivo, mentre in fase offensiva sono troppe poche le incursioni dei lupi per impensierire gli avversari. Al dodicesimo è ancora la coppia Rottcher-Coetzee a mettersi in mostra e poco dopo è Grigoletto a strizzare l’occhio Campos per quello che è il 7-0. Ormai la gara non ha più nulla da raccontare, il Cittadella inizia a fare la passeggiata verso la passerella della vittoria, ma c’è ancora un po’ di tempo per assistere alla rete di Coetzee (doppietta), su appoggio di Sambugaro, ma soprattutto a quella di Pagani che anche se non fa cancellare lo zero in classifica lo fa sparire almeno dal tabellone. 8-1 il finale che premia la squadra veneta che non perde l’occasione di restare aggrappata alle altre pretendenti al passaggio ai “piani alti”.

Non esistono turni qualsiasi, non ci sono gare di transizione che conducono da una fase di campionato ad un’altra. Quando la Serie A scende in pista non bisogna distrarsi, succede sempre qualcosa, anche sbagliare pronostici. E sabato prossimo cosa accadrà? Non vediamo l’ora di scoprirlo.

Serie A – I risultati  della 6a giornata di Master Round (sabato 19 marzo 2022)

Ferrara Warriors – Diavoli Vicenza 1-2 (rigori)

Asiago Vipers – Ghosts Padova 4-5 (OT)

Ha riposato: HC Milano 

Serie A – I risultati della 6a giornata di Play Off Round (sabato 19 marzo 2022)

Monleale Sportleale – Cus Verona 3-5

Cittadella Hockey – Lepis Piacenza 8-1

Ha riposato: Edera Trieste 

Classifica del Master Round (tra parentesi i punti bonus): 
Diavoli Vicenza punti 37 (24), HC Milano punti 35 (25), Asiago Vipers punti 21 (17), Ghosts Padova (13) e Ferrara Warriors punti 20 (18).
 

Classifica del Playoff Round (tra parentesi i punti bonus): 
Edera Trieste punti 21 (12), Monleale Sportleale punti 19 (10), Cittadella Hockey (6) e Cus Verona punti 18 (12), Lepis Piacenza punti 0 (0)

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foto Vanessa Zenobini 

Com. Stam.

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