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Serie A: nel Master Round Vicenza vince ai rigori il big match mentre Asiago dilaga in casa. Nel Playoff Round Cittadella a “forza 10”

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Milano fa la partita in casa dei campioni d’Italia ma a spuntarla è la squadra di Sigmund. Sull’altopiano pioggia di reti con Asiago concreto e cinico come non mai. Nel Playoff Round passo decisivo del Trieste verso un posto nelle prime 8

La domenica è solitamente una giornata dedicata al riposo e forse oggi qualcuno apprezzerà questa possibilità. Dopo le gare di ieri saranno infatti in molti a cercare ristoro, soprattutto i giocatori coinvolti in questi incontri di fine girone di andata di Master e Playoff round nel quale abbiamo avuto il piacere di vedere di tutto. Serata che ha messo a dura prova membra e nervi e noi, che ne siamo stati fortunati spettatori, ancora oggi rivediamo passare nella nostra mente molte di quelle azioni che hanno segnato il sabato sera di Serie A. I due gironi, come se si fossero messi d’accordo per aumentare lo spettacolo, si sono divisi equamente l’andamento delle gare in programma. Equilibrio da far trattenere il fiato tra le corazzate Vicenza e Milano, cheall Pala Ferrarin ci hanno dato forse un “preview” del finale di stagione, ma anche a Verona, dove il Trieste riesce con un guizzo finale a mettere la testa avanti al fotofinish. Non sono mancati neanche i risultati ampi e senza diritto di replica che hanno di certo entusiasmato gli amanti dei gol a raffica, ma soprattutto i tifosi di Asiago e Cittadella. Ci auguriamo che non vi siate fatti scappare queste gare, ma in caso contrario eccovi un breve riassunto.

Turn around – non era un turno qualsiasi, le gare di ieri sera sancivano anche la chiusa del girone di andata e forse il meglio è stato tenuto per chiudere quest’ultimo atto. Cosa c’era di meglio quindi tra l’incontro-scontro tra Diavoli Vicenza e HC Milano? Domanda retorica ovviamente. Alla vigilia i protagonisti non si erano sbilanciati mostrando concentrazione mista ad un cauto ottimismo. Nessuno voleva manifestare apertamente la preoccupazione di un match così delicato, ma tutti sapevano che nessuno sarebbe partito con i favori del pronostico e quindi per togliere ogni dubbio c’era solo una cosa da fare: scendere in pista e giocare. Al Pala Ferrarin c’è odore di grande sfida e il Vicenza sembra respirare a pieni polmoni quest’aria, sono loro infatti ad iniziare la gara all’attacco e con Delfino fanno sobbalzare tifosi e retroguardia ospite. Diavoli che ci riprovano subito dopo, ma il tiro di Nicola Frigo si infrange su Belcastro che parte in contropiede e dopo essere giunto sulla trequarti serve Loncar che da posizione laterale porta in vantaggio i meneghini. Equilibrio che viene rotto in poco più di un minuto e Diavoli costretti a rincorrere immediatamente il risultato. Situazione che si complica per la squadra di casa costretta a difendersi in inferiorità numerica per ben due volte, ma la retroguardia è attenta e pronta al sacrificio, non si può rischiare di incassare. I Diavoli sono in partita, non mollano e anzi, la loro caparbietà viene premiata a 13’49” quando Sigmund mette pressione dietro porta del Milano e recupera in disco che viene immediatamente servito a Francon che con freddezza attende il momento giusto per cogliere contro tempo Mai e insaccare in back. Se prima c’era la sensazione che la partita fosse aperta, l’1-1 non fa che confermare la cosa. La serata sarà molto lunga, si gioca ad armi pari e Milano si chiude bene anche in inferiorità negando il controsorpasso ai berici. E’ anche da queste occasioni che si intuisce che la gara è stata preparata nei minimi dettagli da entrambe le parti. Si va al riposo, momenti tesi dove bisogna rivedere velocemente i “piani d’attacco” per il secondo tempo. Si torna in pista ed il Milano, come in apertura di match, ci mette un minuto per andare a segno. Stavolta il vantaggio si concretizza con al termine di un’azione personale di Hodge che parte da dietro, porta a spasso tutti e sfruttando un blocco non propriamente “ortodosso” di Banchero su Sigmund (che poi infatti si farà sentire con gli arbitri), punta dritto in porta e da posizione centrale fa 1-2. Tutto da rifare per Vicenza che si rende conto che con avversari del genere non può permettersi di rilassarsi. Le azioni crescono di intensità ma entrambe le contendenti non cedono di un millimetro. A metà della ripresa, a proposito di errori, il Milano ne commette uno dei pochi di questa serata, lasciando solo Delfino che indisturbato riceve un tagli a tutto campo da Cantele e di prima intenzione gonfia la rete di Mai ed il petto dei propri tifosi. Un pareggio che resiste, neanche a dirlo, per tutto il tempo e i riflettori del Pala Ferrarin devono rimanere accesi non solo in occasione dell’over time (dove si bada più a non prenderle…), ma addirittura per i rigori. Un epilogo degno di una gara ricca di emozioni e colpi di scena. I primi a partire sono i meneghini, ma la serata non sorride a Vendrame (che perde il disco), Banchero (che spara su Frigo) e Fiala (che sbaglia la porta) a differenza di Delfino che dopo l’errore di Francon mette a segno l’unica rete post tempi regolamentari, fra i gambali di Mai, e regala due punti e primato ai Diavoli. E’ proprio il match-winner Andrea Delfino a rilasciare le prime dichiarazioni soddisfatte, ma controllate: << Sapevamo che  Milano, come nelle altre partite, poteva batterci. E’ una squadra forte che punta al titolo come noi, quindi abbiamo messo tutto l’impegno possibile e necessario per riuscire a portare a casa la partita. Sappiamo che conta relativamente questa partita, però fa sempre bene vincere e siamo contenti di aver conquistato la vittoria >>. Dispiacere moderato invece per coach Sommadossi che ammette: << Bella partita, buon ritmo potevano vincere entrambe le squadre: perdere ai rigori non mi preoccupa. Abbiamo ancora dei dettagli da sistemare, ma ci sta considerando anche che da un mese non ci stiamo allenando nelle condizioni migliori per i noti problemi alla pista. Forse “ai punti” avremmo vinto noi, abbiamo  avuto qualche occasione in più, ma non siamo riusciti a concretizzare: penso con un pizzico di rammarico al powerplay sciupato nel finale. A conti fatti sono molto fiducioso per il futuro >>.

Venti giorni lontani dalle piste, in molti si saranno chiesti cosa avrà fatto in tutto questo tempo l’Asiago e soprattutto come si sarebbe presentato all’appuntamento contro Ferrara. Risposta che non è tardata ad arrivare perché i ragazzi di coach Rigoni c’hanno messo dieci minuti per prendere le misure e partire di slancio verso una serata vittoriosa. Gli avversari erano temibili, finora le due si erano spartite equamente i sei punti in palio delle due gare precedenti di regular season. Ferrara arriva sull’altopiano ormai con la rassegnazione di dover fare a meno del “faro” Alessio Lettera, ma in più con l’assenza di Gaboriau, partito alla volta della Francia per vestire la maglia della nazionale. Asiago che parte benissimo e dopo qualche secondo sfiora il vantaggio con Basso. Dopo appena due minuti però va in inferiorità (fallo di Rodeghiero), un’occasione per saggiare la propria reattività e lucidità difensiva. Ferrara non ne approfitta e una volta ristabilita la parità numerica inizia la vera partita. La pista di Via Cinque regala tante azioni, soprattutto degli ospiti che però non capitalizzano e lasciano prendere coraggio ai veneti che a 9’29” sbloccano il risalto con Berthod che non si lascia scappare un assist al bacio di Rossi. Padroni di casa che rischiano su alcune fiammate estensi, ma dopo cinque minuti cercano e trovano il raddoppio con un’azione solitaria di Rodeghiero che buca Peruzzi dalla parte del “biscotto”. Si va verso il fischio della sirena, ma le vipere hanno ancora energia, ma soprattutto la forza di recuperare un altro disco, Basso “borseggia” Matteo Bellini e serve l’accorrente Lievore che fulmina Peruzzi e manda tutti negli spogliatoi sul 3-0. Si torna in pista, Ferrara deve cercare di rientrare in partita, ma commette subito un fallo che apre le porte all’altro sigillo a firma di Rossetto su assist di Basso. Asiago non può farsi sfuggire questa occasione, non può rovinare una serata come questa dove tutto sembra girare e così resiste anche in inferiorità e anzi, una volta ristabilita la parità numerica arriva un’altra rete. Il 5-0 arriva a metà ripresa ed è  una sfortunata autorete di Crivellari che manda fuori tempo Peruzzi, ma vale comunque ai fini del risultato. Veneti che sono lanciati, hanno la gara in mano e continuano il forcing e dopo poco affondano il colpo prima con l’asse Schivo-Rossetto e poi con Lievore che fanno calare il sipario sul 7-0. Padroni di casa che tolgono ogni dubbio, venti giorni sono serviti per ritrovare lo smalto e la cattiveria giusta, quella che sembrava mancare nelle ultime uscite come dichiara anche Andrea Spiller al termine della gara: <<Al contrario dei pronostici visto lo stop di due settimane possiamo dire che la pausa ci ha fatto bene, abbiamo liberato la mente dai fantasmi delle ultime partite e analizzato gli errori. Tanti allenamenti e tanta voglia di ritornare a “spingere” come abbiamo dimostrato di saper fare in questo campionato. Ferrara sicuramente non ha fatto la miglior partita ma è stato un match assolutamente corretto e piacevole. L’unico rammarico di stasera è il pensiero di non essere in Coppa Italia la settimana prossima >>.

Le sorprese non finiscono – Avevamo detto più volte che questo Playoff round si stava rivelando più interessante e divertente che mai. Le squadre coinvolte stanno più volte mischiando le carte in tavola e non c’è tempo per nessuno di sentirsi al sicuro. Ne è la prova la gara tra Cittadella e Monleale. I piemontesi erano attesi sulla pista dei granata per confermare il loro periodo di forma e soprattutto per consolidare il primo posto in classifica. La formazione di coach Cintori però, nonostante riconoscesse già alla vigilia le qualità dei veneti, forse non si aspettava un Cittadella così arrembante e pieno di risorse. Dopo cinque minuti di gara sono infatti i padroni di casa ad andare in vantaggio con il duo Coetzee-Rottcher. Sono infatti i due assi stranieri a confezionare la rete che lancia i granata che poco dopo raddoppiano con Tonin su assist dello stesso Coetzee. Il Monleale chiede il time out, prova a frenare gli avversari e riordinare le idee, ma appena trascorsa la metà del primo tempo arriva un tremendo uno-due a firma prima di Rottcher e poi di Tiatto, rispettivamente serviti da Sambugaro e Grigoletto. Gli ospiti sembrano accusare il colpo, non è decisamente la loro serata e lasciano spazio ancora a Tiatto (doppietta) che raccoglie da Grigoletto e porta i suoi compagni sul 5-0. Granata che vanno negli spogliatoi con la consapevolezza di avere il coltello dalla parte del manico, mentre i falchi devono trovare presto una soluzione per schiarire la serata. Al rientro in pista però Cittadella spinge quel coltello nella piaga e in power play Campos imbecca Coetzee per l’allungo dei beniamini di casa. I ragazzi di Marobin sono in serata, tengono bene anche in inferiorità e non lasciano spazi e a cavallo della metà della ripresa scappano via con tre “reti fulmine”: due di Rottcher (una in solitaria e una su appoggio di Coetzee) e una di Grigoletto su assist di Tiatto. 9-0 che non lascia scampo al Monleale che deve anche resistere in inferiorità, ma a poco meno di quattro giri di lancette dal termine della gara Pagani cogli il suggerimento di Faravelli e cancella uno zero anticipato sul tabellone. La serata è per tutta granata e sono loro avere l’ultima parola con Sambugaro che ringrazia Campos e chiude le ostilità sul 10-1. Una gara che non è iniziata bene per i Piemontesi e che è forse finita peggio, ma a parlare per loro è il capitano Alberto Faravelli che lucidamente ammette la battuta d’arresto ma vuole immediatamente voltare pagina: << Poco da dire se non nulla. Abbiamo sbagliato una partita e ci sta, non ne facciamo una tragedia, può succedere. Siamo ben consapevoli di essere ben altro. Ora testa alta che c’è una final four di coppa da giocare e un girone da di playoff round da portare a casa>>.

Se Monleale sbaglia, l’Edera Trieste ne approfitta a Verona dove riesce a tirare fuori dal cilindro la prestazione che le regala nuovamente il primato nel girone. I giuliani riescono infatti nell’impresa di avvicendare i piemontesi in vetta a seguito di una gara tutta brividi e sacrificio. Nella prima frazione le due formazioni si studiano, provano a colpire ma nessuna si fa trovare impreparata. Tutto può accadere, l’equilibrio è il protagonista dei primi venti minuti, ma nonostante i presenti al Pala Avesani si attendano quel guizzo che può far festeggiare una o l’altra panchina tutto resta invariato. E’ una gara di nervi, non si può perdere la concentrazione né di vista l’obiettivo, i tre punti servono ad entrambe in questo momento della stagione. Nella seconda frazione la serata ed il gioco si animano con tre penalità dell’Edera, addirittura una che li costringe al 4vs2 ma i giovani triestini sono bravi a chiudere le maglie difensive davanti ad un Fink al solito “sul pezzo”. Panche punti che tornano a popolarsi, ma a 13’37” Sindici trova l’assist giusto per Nicolò Degano che sblocca la gara. Non c’è tempo però neanche di farsi i complimenti che Perini raccoglie il suggerimento da Frizzera e si torna in parità. Incredulità sugli spalti e negli occhi della panchina ospite. La chiave di volta della serata arriva però a 04”27” dal termine quando il Verona commette fallo e dopo aver resistito, quando il pericolo sembra scongiurato, ancora loro, ancora Nicolò Degano e Sindici mettono a segno il 2-1 a venti secondi allo scadere della penalità. Una gara che sembrava destinata a proseguire anche nell’over time, ma che ha premiato il Trieste più di quanto loro stessi potesse aspettarsi come si percepisce dalla parole di Mattia Milanese<< Vittoria di misura contro un CUS che nella regular season ci ha dato solo dispiaceri. Siamo entusiasti di questo risultato che abbiamo voluto fortemente, ma la sorpresa più bella a fine partita è stata vedere l’imprevedibile risultato messo a segno dal Cittadella contro i nostri antagonisti del momento, i piemontesi del Monleale, concedendoci ancora la testa della classifica dei playoff round. Adesso ci aspetta una pausa prima del girone di ritorno, poi massima concentrazione e avanti tutta >>.

Ultima giornata del girone di andata a dir poco pirotecnica, ma dobbiamo tenere a freno il nostro entusiasmo perché se questa è stata la prima parte di post season possiamo solo immaginare come sarà questo girone di ritorno. Nel prossimo weekend spazio alla Final Four di Coppa Italia.

Serie A – I risultati della 5a giornata di Master Round (sabato 05 marzo 2022)

Diavoli Vicenza – HC Milano 3-2 (dopo rigori)

Asiago Vipers – Ferrara Warriors 7-0

Ha riposato: Ghosts Padova 

Serie A – I risultati della 5a giornata di Play Off Round (sabato 05 marzo 2022)

Cittadella Hockey – Monelale Sportleale 10-1

Cus Verona – Edera Trieste 1-2

Ha riposato:  Lepis Piacenza 

Classifica del Master Round (tra parentesi i punti bonus): 
Diavoli Vicenza punti 35 (24), HC Milano* punti 32 (25), Asiago Vipers* punti 20 (17), Ferrara Warriors punti 19 (18), Ghosts Padova punti 18 (13)

Classifica del Playoff Round (tra parentesi i punti bonus): Edera Trieste punti 21 (12), Monleale Sportleale punti 19 (10), Cittadella Hockey punti 12 (6), Cus Verona punti 15 (12), Lepis Piacenza punti 0 (0)
*1 gara in meno 

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foto Zenobini

Com. Stam.

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