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Serie A: semifinali da urlo! In Gara 2 Milano vince di un soffio a Ferrara mentre Vicenza servono i rigori per aver la meglio su Asiago

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Milano scappa sul 2-0 nella serie e mercoledì, in casa, proverà ad accaparrarsi un posto in Finale scudetto. Vicenza soffre, va sotto due volte ma riacciuffa in entrambe le occasioni i Vipers che soccombono al rigore di Pace

Senza respiro! No davvero, lo spettacolo ne giova, ma la nostra salute è a forte rischio e se le squadre pensano di continuare così faremo difficoltà a terminare questi Playoff sani e salvi. Ci eravamo domandati se, dopo gli incontri di mercoledì sera, anche queste Gare 2 avessero potuto mantenere un ritmo ed un interesse elevati. Siamo stati presto accontentati e già dalle prime battute si è capito tutto, non il finale ovviamente, bensì la trama da “film action” che ci avrebbe inchiodati alla sedia, di casa o nei palazzetti, per  tutta la durata necessaria. I protagonisti li avevamo conosciuti, ma avevamo una voglia matta di rivederli in Gara 2 per andare avanti con questa storia che ci sta piacendo da matti. Un sabato tranquillo? Neanche per sogno, le squadre hanno gettato benzina sul fuoco dell’agonismo e hanno acceso queste semifinali che restano più vive che mai. Vicenza e Milano vincono le delicate sfide in trasferta, non senza fatica, e così i berici riportano la serie in parità mentre i meneghini allungano sul 2-0. Però, alla meglio delle 5 gare e con quello che stiamo vedendo finora, crediamo che i titoli di coda possano essere ancora lontani. Ecco come sono andate le cose nella serata di ieri.

Che fatica! – Al comunale di Ferrara i padroni di casa hanno nuovamente messo a dura prova il Milano che vince, ma deve dimostrare per la seconda volta di fila di saper soffrire. I meneghini infatti escono dalla gara con la stanchezza fisica, dopo una gara tirata e combattuta su ogni disco, ma crediamo soprattutto con quella mentale. Sono serviti nervi saldi per gestire la serata anche se alla fine conta il risultato, e quindi si volta pagina e si pensa già alla prossima. Eppure Gara 2 inizia bene per il Milano che da subito parte forte alzando il ritmo del pattinaggio e delle azioni con Fiala che dopo appena un minuto sblocca il risultato. Il talento ceco infatti sorprende tutti conquistando un disco in zona di ingaggio avversaria, converge verso il centro, e firma lo 0-1 che sembra spianare la strada. A far capire che non sarà così è però Andrea Bellini che, neanche un giro di orologio dopo, trova il passaggio giusto per un liberissimo Ballarin che dal secondo palo fa partire il tiro al volo per il pareggio estense. Match che si riallinea e le due formazioni viaggiano da una parte all’altra della pista lasciando tutti nell’incertezza. Al nono minuto Milano è costretta a concedere una superiorità ed i padroni di casa sembrano sapere alla perfezione cosa fare in questa circostanza. Infatti, dopo aver preso le misure, a metà della penalità arriva il vantaggio confezionato tutto in casa Bellini: Andrea passa e Matteo mette a segno. Il 2-1 rischia di insinuare qualche pensiero negativo nelle menti dei ragazzi di coach Sommadossi i quali sanno bene di avere di fronte un avversario determinato e pronto a cogliere ogni minima occasione. Il passo falso però lo commettono proprio gli emiliani che restituiscono il favore lasciando una superiorità ai rossoblù. Gli avversari non rimangono troppo a pensarci e con la possibilità di una tranquilla gestione del disco è Hodge, a 14’07”  a vedere e servire Vendrame che solo sul secondo palo riporta al centro l’ago della bilancia (2-2). Si va dritti verso la fine della prima frazione, sembra tutto rimandato a dopo la pausa, ma sul filo della sirena il Ferrara commette fallo (contestato dai Warriors) e fa così un altro “regalo” al Milano che sa che potrà rientrare in campo con un jolly non di poco conto. Una volta tornati con i pattini in pista bastano infatti 18” a Fiala per servire Banchero che scarta senza indugi la rete per il controsorpasso lombardo. Non c’è tempo per nessuno di rilassarsi, la serata è un continuo andirivieni di emozioni e bisogna essere pronti a viverle, come il palo pieno colpito da Gaboriau che fa capire che il Ferrara c’è e vuole provarci e nell’azione successiva si guadagna anche una superiorità. Il cancelletto della panca punti non fa in tempo a chiedersi che Matteo Bellini prova il tiro dalla distanza che Mai non trattine e Gaboriau dal lato di destra firma il 3-3 che fa esplodere di gioia tutto il palazzetto. Una gara nella quale gli special team (offensivi) stanno facendo davvero la differenza. Le occasioni non mancano, le due squadre cammino mano nella mano sul filo dell’equilibrio, ma sono gli estensi ad avere l’occasione di riportarsi in vantaggio: la sciupano clamorosamente e, come succede spesso in questi casi, ne pagano le conseguenze. Gli ospiti infatti riescono a partire in contropiede, Vendrame tira e prende il palo, ma sul rimbalzo Fiala non sbaglia e mette a segno la doppietta personale ma ancor più importante il sorpasso della propria squadra. Siamo a metà ripresa ed il Milano capisce che è il momento di approfittarne trova lo spazio giusto per l’affondo che avviene grazie al tiro di Fiala che ne fa scaturire il rebound sul quale si avventa Banchero per il momentaneo 3-5. Per la prima volta la formazione allenata da Sommadossi riesce a staccare gli avversari, una condizione che dona loro più tranquillità, anche durante l’inferiorità alla quale sono costretti a 5’37” dal fischio finale. Il tempo scorre, si arriva quasi in fondo, il Ferrara decide di schierare il quinto uomo per tentare il disperato recupero e la scelta è quella giusta perché Duchemin a 51” dalla sirena riceve da Gaboriau e firma il 4-5 che riapre le speranze. I restanti secondi di gara sono da brividi, si sfiora anche il pareggio, ma il fischio finale piomba come una mannaia sugli estensi che si devono accontentare solo di un’ottima prestazione. Sconfitta sì, ma il morale resta alto come la voglia di continuare a crederci come ci fa capire il goalie del Ferrara, Marco Peruzzi<< Partita combattuta fino all’ultimo secondo e che ha dimostrato ancora una volta che siamo davvero vicini a questo Milano. Ancora ci manca un piccolo step e le due sconfitte di misura lo dimostrano. Ora testa a mercoledì per la prima partita da dentro o fuori. Arriveremo agguerriti per rimettersi in corsa e continuare la stagione >>.

Botta e risposta – Un’altra semifinale degna di questo nome. Se da una parte infatti Ferrara fa sudare il Milano, dall’altra gli Asiago Vipers continuano a tenere testa ai campioni d’Italia in carica dei Diavoli Vicenza. La vittoria di Gara 1 ed il relativo vantaggio sulla serie ha rilanciato non solo le quotazioni della formazione dell’altopiano, ma crediamo che abbia rispolverato la loro autostima. Vipers che sì, sanno di avere di fronte una delle favorite alla vittoria finale, ma sanno anche di essere in ballo e sembra che abbiano voglia di restare in pista più tempo possibile. Al via della gara non ci sono dubbi, anche questo derby sarà da “pasticca per la pressione” nonostante le importanti assenze sia in casa vicentina (Ustignani e Centofante) che in quella asiaghese (Gianluca Stella e l’eroe di Gara 1 Enrico Chelodi). Il Vicenza parte forte, vuole alzare immediatamente il ritmo e cercare di non concedere nulla. Dal Sasso prima e Sigmund poi, fanno capire le intenzioni dei Diavoli, facendo suonare la traversa e il palo alla destra di Facchinetti. I padroni di casa però non si fanno impressionare più di tanto e al sesto minuto passano in vantaggio con Berthod che recupera il disco vinto all’ingaggio da Basso, mette i paraocchi, non si cura di nessuno e incrocia un tiro che lascia tutti di stucco, Frigo incluso (1-0). La serata prende la piega giusta per i padroni di casa che ci credono e affondano il colpo al tredicesimo minuto, durante un “over time” anticipato nel quale le due formazioni si affrontano in 3vs3 per una penalità contemporanea. Stavolta è Munari a mettersi in mostra e partire da dietro porta, percorrere tutta la pista, tagliare al centro, e di rovescio depositare in rete il 2-0 che fa volare in alto il morale delle vipere. Un doppio vantaggio incredibile, ma non come la chiusa della prima frazione di gara dove i cancelletti delle panche puniti si aprono e si chiudono come i battiti delle nostre palpebre non senza le vibranti proteste dei padroni di casa. Ad aprire le danze è il Vicenza, ma poco dopo l’Asiago non solo va a pareggiare il numero dei giocatori in pista (fallo fischiato a Rodeghiero), ma aggiunge un altro giocatore alla lista dei “cattivi”(Marco Frigo). In apertura quindi gli ospiti si troveranno con un golosissimo 2vs3. Negli spogliatoi i coach hanno il loro bel da fare, la serata è lunga e tutt’altro che rilassante. Alla ripresa delle ostilità Delfino non si lascia scappare l’occasione per accorciare le distanze e così, dopo aver ricevuto da Sigmund, trova da posizione centrale il pertugio per il 2-1. Gli ospiti provano a mettere alle corde gli avversari sfruttando il power play residuo, ma Facchinetti non sembra intenzionato a cedere opportunità. L’agonismo infiamma Via Cinque, è un braccio di ferro fisico e psicologico che però viene rotto ancora una volta da una penalità che ancora fa saltare i nervi agli arancioneri. A goderne sono i Diavoli che, sempre con la coppia Delfino-Sigmund, pareggiano i conti e rimettono in discussione il tutto. Le azioni sono frenetiche, nessuno vuole ovviamente cedere anche perché entrambe sanno di poter portare a casa il risultato, soprattutto Berthod (doppietta) che ispirato da Munari, e dal power play, riporta in vantaggio i beniamini di casa infilando Frigo (Michele) nel sette di sinistra. Chi assiste alla gara si strofina gli occhi e si tocca le guance per capire se qualcuno li stia prendendo a schiaffi o se è solo un’impressione. Il pugno allo stomaco giunge però da parte di Delfino (tripletta) lestissimo a battere a rete un disco perso in azione offensiva da Dal Sasso ed a gettare scompiglio nella testa di chi assiste alla gara (3-3). Il tempo scorre e in lontananza si vede arrivare l’overtime, qualcuno pensa già al remake di Gara 1, ma ai brividi non c’è mai fine infatti con 69” sul cronometro è ancora Berthod a ricevere da Rodeghiero e sparare sulla traversa dei diavoli a portiere battuto. Il tempo addizionale stavolta non decreta né vinti né vincitori e allora ecco che giunge lo spettro dei rigori a far visita nell’altopiano. A tirare per primo è Asiago ma alla mancata rete di Basso risponde quella di Pace che, grazie agli altri due errori dei padroni di casa, regala la vittoria e il pareggio della serie ai Diavoli. Al termine della gara è proprio il match winner, Fabrizio Pace, a parlare per il Vicenza: << Siamo entrati subito in partita, abbiamo iniziato ad attaccare bene, abbiamo tirato tanto ma non entrava. Asiago ha giocato la sua partita al meglio e ci ha messo in difficoltà. A mio parere abbiamo disputato una buona gara e sia Delfino che Michele Frigo sono stati decisivi per questa vittoria >>.

Si è vero ci siamo lamentati in apertura che il nostro fisico potrebbe subire delle ripercussioni andando avanti in questo modo, ma solo a ripensare a queste prime due gare ci siamo rinvigoriti e… già la nostra mente è proiettata a Gara 3 di mercoledì prossimo. Avanti così!


Serie A – Play Off Scudetto, i risultati di Gara 2 (sabato 30 aprile 2022)

Ferrara Warriors  – HC Milano 4-5 (pt. 2-2)

Asiago Vipers – Diavoli Vicenza 3-4 (ai rigori) (pt 2-0)

Milano conduce la serie 2-0

Vicenza e Asiago sono sull’1-1

Prossimi appuntamenti (serie best of 5):

Gara 3: 4 Maggio 

Ev Gara 4: 7 Maggio

Ev Gara 5: 11 Maggio

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foto Vanessa Zenobini e Carola Fabrizia Semino

Com. Stam./foto

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