[dropcap size=big]L[/dropcap]a figura si Helg si collocherebbe all’interno di un contesto molto più ampio.
L’inchiesta sugli appalti all’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo arriverebbe a coinvolgere ben quattordici persone, molte delle quali accusate di associazione a delinquere: Massimo Abbate, dirigente Gesap, l’abruzzese Renato Chiavari, il napoletano Natale Chieppa, i romani Sergio Gaudiano, Maurizio e Stefano Flammini e Gimpaolo Torchio, Carlo Sadich di Campobasso, e Leonida Giammobile di Bolzano, ed infine i napoletani Carlo Vernetti e Alessandro Mauro (questi ultimi titolari della società che gestiscono i parcheggi all’interno dell’aeroporto). Si aggiungono il catanese Filippo Capuano, titolare di una società di servizi tecnologici, e Carmelo Scelta, ai quali viene contestato il resto di corruzione.
Tutti sotto indagine per un filone precedente e autonomo.
Secondo quanto riportato dal Gip Angela Gerardi, Helg “ha ammesso le proprie responsabilità ed ha, per altro, ostinatamente escluso ogni responsabilità di terzi, in relazione ai fatti oggetto della richiesta o a vicende analoghe, nonostante gli sia stata data lettura di alcuni passaggi del colloquio registrato da Palazzolo, non spiegabili se non ipotizzando l’esistenza di una pratica corruttiva più diffusa ed articolata di quanto lui abbia voluto lasciar credere”.
Giovanni Lo Conte