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Si chiude il web tour nazionale sull’uso consapevole dei devices e della rete internet

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Si chiude il web tour di “Giro dell’Italia: Centro Mobile di sostegno e supporto per le vittime di bullismo e cyberbullismo”,  la campagna nazionale di formazione all’uso consapevole dei devices e della rete internet, promossa dal MOIGE – Movimento Italiano Genitori.

Si è concluso il tour nazionale della campagna Giro dell’Italia: Centro Mobile di sostegno e supporto per le vittime di bullismo e cyberbullismo” promossa dal MOIGE – Movimento Italiano Genitori in collaborazione con Banca d’Italia. Il progetto ha coinvolto:

  • 100 scuole primarie e secondarie di I e II grado sul territorio nazionale.
  • 25.000 studenti in attività di sensibilizzazione e formazione.
  • 500 Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale, formati per essere un punto di riferimento all’interno della scuola.
  • 4.000 docenti formati tramite piattaforma online e incontri a scuola.
  • 50.000 genitori degli studenti informati attraverso il materiale didattico dedicato.

Attraverso la metodologia del peer to peer, con attività educational interattive, materiali didattici e open digital day è stata promossa una maggiore consapevolezza delle problematiche legate all’utilizzo improprio del web,  con particolare riferimento al fenomeno delle ‘fake news’ e dei cyber-risk.

La campagna ha coinvolto 100 scuole primarie e secondarie di I e II grado in azioni di formazione. Tra queste, 10 scuole di 10 Comuni in 7 Regioni del Centro-Sud Italia hanno partecipato ai webinar formativi con la nostra Task Force di psicologhe esperte: Narni (Terni), Porto Sant’Elpidio (Fermo), Crognaleto (Teramo), Campobasso,  Pietrabbondante (Isernia), Villanova Monteleone (Sassari), Casali del Manco (Cosenza), Villapiana (Cosenza), Santo Stefano Quisquina (Agrigento), Sommatino (Caltanissetta).


I punti qualificanti della campagna:

  • la formazione ed attivazione di 500 Giovani Ambasciatori , che hanno rappresentato un punto di riferimento di formazione e segnalazione per i loro ‘pari’ all’interno dell’istituto di appartenenza. Gli studenti sono stati protagonisti in prima linea per promuovere l’uso corretto del web. Il docente referente del progetto ha scelto 5 o più allievi che, in qualità di Giovani Ambasciatori, sono diventati un punto di riferimento a cui potersi rivolgere per chiedere aiuto e formazione. Dopo essersi formati sulla piattaforma del progetto sono stati in grado di trasmettere le loro conoscenze in materia ai loro coetanei attraverso la peer to peer education.
  • a disposizione delle scuole anche il Centro mobile digitale, uno spazio digitale per studenti, docenti e genitori che consente di accedere agli stessi servizi di supporto e materiali formativi già presenti nel Centro mobile on the road. Si tratta di una nuova piattaforma di supporto e formazione, con nuovi contenuti realizzati da esperti del settore. La digitalizzazione dell’offerta dei servizi consente di essere attivi e raggiungibili in qualsiasi momento, andando ad integrare le giornate formative in presenza con Centro mobile e Task.
  • Numeri da contattare per richieste di aiuto e supporto: Numero verde: 800 93 70 70; Numero di messaggistica: 393 300 90 90

I DATI DELL’INDAGINE DELL’ISTITUTO PIEPOLI PER MOIGE

I dati dell’indagine “Tra digitale e cyber risk: rischi e opportunità del web” realizzata dall’Istituto Piepoli per il Moige, su un campione di circa 1200 minori (Indagine completa su https://www.moige.it/indagine/7313884/).

Dall’analisi emerge che il mondo dei ragazzi italiani nel corso dell’ultimo anno si è concentrato nei 6 pollici del loro smartphone, che ha sostituito per quote rilevanti di ragazzi le chiacchierate con gli amici, le conversazioni in famiglia, e persino la televisione, che a volte, quasi come un camino digitale, riuniva la famiglia e generava occasioni di confronto e racconto. Infatti, 1 ragazzo su 2 tiene i genitori e gli adulti fuori dal mondo social e (1 su 4) cancella la cronologia.

Aumentano le fake news presso i nostri figli: quasi 4 ragazzi italiani su 5 si informano sugli avvenimenti che accadono nel mondo attraverso il web, soprattutto sui Social Network. E lo fanno pur dichiarando apertamente di essere “caduti nella trappola” delle fake news nel 56% dei casi. Perché lo fanno? Perché il loro mondo si è concentrato, sempre di più, nello smartphone, che 2 ragazzi su 3 dichiarano di utilizzare molto più di prima, e di farlo da soli, senza la presenza dei genitori o di fratelli e sorelle. 

Una tendenza all’isolamento molto più forte tra i ragazzi che frequentano le scuole superiori. Inoltre, scoprire cosa fanno online è difficile, solo 1 genitore su 3 dà limiti di tempo di connessione, e meno della metà dei genitori sa cosa fa online il proprio figlio. E purtroppo i social non permettono ai genitori di avere alcun controllo sulle attività dei loro figli minorenni.

I giovani italiani, dunque, frequentano molto i social network, ma non solo per informarsi. Lo fanno anche per condividere foto e raccontare parti delle loro vite. Per farlo utilizzano soprattutto Instagram e Tik Tok. Il 64% dei minori italiani tra gli 11 e 14 anni dichiarano di utilizzare Tik Tok, mentre il 60% utilizza anche instagram. Molto preoccupante però che il 17% dei bambini tra i 6 e i 10 anni dichiarino di avere un account Tik Tok, mentre il 14% Youtube e il 9% instagram.

Attenzione, perché il 6% dei giovani dichiara di aver scambiato foto personali con gli altri tramite i social, e il 30% dichiara di aver dato il proprio numero di telefono a sconosciuti.

Il bullismo è presente nelle scuole e fuori dalle scuole, tanto che quasi 6 bambini su 10 hanno assistito ad episodi di prepotenza, e quasi uno su due ha assistito ad episodi di cyberbullismo. Preoccupa che oltre la metà dei ragazzi che assiste a casi di bullismo non sanno come comportarsi o fanno finta di niente (56%).

Tra i ragazzi che hanno subito atti di bullismo, dominano scherzi telefonici, messaggi di minacce, insulti ma non mancano foto o video. I ragazzi, davanti a questi atti, si sentono arrabbiati (37%), soli (25%), isolati (23%). Uno stato d’animo che condividono 1 su 2 (48%) con i genitori, ed 1 su 4 con amici, ma solo il 14%  con i docenti. 

Com. Stam.

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