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Sicilia. furto d’acqua, Pignatone (M5s): mancanza di organizzazione, condotte con carenze strutturali

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Cittadini e agricoltori siciliani pagano il prezzo più alto per la penuria di acqua – SICILIA “È di ieri la notizia della scoperta di una vera e propria rete idrica clandestina, nascosta nel sottosuolo, attraverso la quale 26 fra imprenditori agricoli e gestori di aziende del Nisseno, tra Gela e Butera, prelevavano illecitamente acqua per soddisfare le proprie esigenze irrigue.

Un sistema consolidato che ha messo in ginocchio intere comunità, scoperto grazie all’importante lavoro condotto dalla Magistratura, delle Forze dell’Ordine e da chi effettua i controlli per conto dell’ente erogatore, a cui rivolgo il mio personale apprezzamento e plauso per quanto portato a termine, che ha comportato misure cautelari per tutti i soggetti indagati”. Così il deputato alla Camera del Movimento 5 Stelle Dedalo Pignatone, componente della commissione Agricoltura a Montecitorio. 

“Un reato vile che per anni e anni – va avanti il parlamentare – ha recato un ingente danno, soprattutto a scapito delle aziende oneste e degli altri cittadini. Il fatto di cronaca ci pone dinanzi a delle inevitabili riflessioni, partendo dai controlli, che dovrebbero essere effettuati con maggiore frequenza. A mio parere, la gestione idrica in Sicilia è oggettivamente povera di programmazione. Le aziende agricole soffrono di una atavica carenza di acqua. Il problema è che degli agricoltori ci si ricorda solamente quanto c’è da pagare le tasse, ma per quanto riguarda i lavori di manutenzione delle condotte idriche, spesso si glissa. Per sopperire a queste ataviche carenze, abbiamo destinato oltre 1,3 miliardi di euro per investimenti strategici nel settore irriguo. La palla adesso passa agli Enti competenti, che dovranno presentare progetti esecutivi e definitivi entro la fine del mese di settembre”.

“Grazie alle imponenti risorse, – continua Pignatone – si potranno finalmente risolvere i problemi di carenze idriche, acuite negli ultimi anni dai cambiamenti climatici. Tutto ciò, però, a patto che, in Sicilia, i sopracitati Enti siano in grado di assolvere alle tempistiche richieste. Infatti, un altro grave problema che attanaglia la nostra Isola, con il risultato di perdere una rilevante parte dei finanziamenti, è proprio quello che spesso i progetti presentati sono pochi. Ritengo per questa ragione che una delle soluzioni sarebbe quella di nominare un commissario ad acta”. 

“Questo finanziamento è un ulteriore passo a favore della nostra agricoltura. Un settore che dobbiamo supportare al massimo vista la rilevanza per l’economia dell’Isola e in generale delle regioni del Sud Italia. Va favorita l’innovazione tecnologica, indispensabile a proiettare il comparto verso un futuro di sostenibilità in perfetta sinergia con l’ambiente” – conclude il deputato Cinquestelle.

Com. Stam.

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