“Bonus di 800 euro ai lavoratori agricoli? siamo soddisfatti a metà, perchè ci aspettavamo che il bonus da noi chiesto, e finalmente inserito nel decreto sostegni bis, fosse di 1.200 euro, così come a noi assicurato dal Ministro Patuanelli, in un incontro”. Lo sostiene il segretario generale del sindacato nazionale Sifus Confali, Maurizio Grosso.
Nel primo pomeriggio di ieri, a Palazzo Chigi, il Consiglio dei ministri ha approvato il Decreto Sostegni bis ossia il “decreto per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali”. Così facendo sono state approvate in Consiglio dei Ministri pure le misure proposte da Ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, in materia di agricoltura. In particolare, sono stati destinati 448 milioni di euro per l’indennità una tantum da 800 euro agli operai agricoli a tempo determinato che abbiano svolto almeno 50 giornate di lavoro nel 2020 e che siano in possesso di determinati requisiti.
Tale provvedimento era molto atteso dai lavoratori agricoli del Sifus Confali, ma anche di tutti quelli che in Italia auspicavano e attendevano un provvedimento del genere, a loro sostegno e sul quale, con un velo di delusione, interviene il segretario generale del sindacato nazionale Sifus Confali, Maurizio Grosso, il quale dichiara: “Sebbene lo scorso 5 maggio, nel corso di un incontro romano svoltosi presso il Ministero delle Politiche agricole, c’era stato garantito personalmente dal ministro Stefano Patuanelli un bonus pari a una somma di 1.200 euro, ci porta a dire che non ci riteniamo pienamente soddisfatti, perché questi 800 euro non danno giustizia e peso ai lavoratori agricoli di tutta Italia, per i quali abbiamo sempre lottato e continueremo a lottare. Per questi motivi chiederemo nuovamente al ministro Patuanelli intanto il motivo di tale ‘ripensamento’. Inoltre torneremo a chiedergli di tenere fede all’impegno che aveva preso con noi, sulla somma di 1.200 euro. Allo stesso modo interesseremo i nostri parlamentari, allo scopo di invitarli a sostenere tale richiesta in sede di discussione, quando si ripresenterà l’occasione, in modo tale che i 400 euro non previsti lo siano a favore di migliaia di lavoratori agricoli che non devono essere considerati ancora di serie minore, ma risorsa essenziale per la vita economica del nostro Paese: senza le loro braccia e il loro duro lavoro, quale sarebbe il futuro dell’agricoltura italiana? Infine, aggiungo anche che domanderemo ancora una volta… e persisteremo in questo… di tenere accesi i riflettori sull’emendamento al decreto che stiamo promuovendo e che sarà presentato da quei deputati e senatori con cui ci siamo già confrontati, relativamente alla riconferma delle giornate lavorative dell’anno precedente, come garanzia di assistenza e contribuzione per quei lavoratori agricoli che devono fare i conti con le criticità dell’anno in corso, conseguente a una occupazione altalenante e dipendente da diversi fattori a volte avversi che non gli consentono –conclude il segretario generale del sindacato nazionale Sifus Confali, Maurizio Grosso- di garantire quelle giornate lavorative utili soprattutto per il sostentamento famigliare”.
Com. Stam.