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South working, sfida strategica per la Calabria ma bisogna ridurre gap infrastrutture

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Crotone – Ritorno manageriale alla terra delle nuove generazioni e south working possono e devono rappresentare, soprattutto per la nostra regione, una vera e propria uscita di sicurezza.

L’ambizione condivisa è quella di trasformare finalmente quel notevole patrimonio identitario distintivo fatto di biodiversità agroalimentare e di borghi dell’entroterra in un duplice valore aggiunto. Da una parte, per rafforzare l’impegno e la direzione della ripartenza post emergenza, in chi è rimasto e resiste da sempre in questa terra. Dall’altro, per offrire occasioni nuove e leve strategiche di sviluppo eco-sostenibile e di crescita economica a quanti sono ritornati, stanno ritornando e potrebbero ritornare in Calabria per vivere, innovare e costruire prospettive.

Ne è convinto il commissario provinciale della Lega – Crotone, Cataldo Calabretta per il quale rispetto a questa straordinaria occasione storica, i cui numeri in crescita sono ormai confermati da più fonti nazionali ed internazionali, serve da parte delle istituzioni e della politica a tutti i livelli un atto di responsabilità e di coraggio.

Al di là, infatti, di ogni pur salutare romanticismo del ritorno nella propria terra – continua – abbiamo il dovere di spiegare a tutti che riuscire a far percepire, su scala internazionale, i nostri territori come location privilegiate per studiare, lavorare ed investire, condividendo anche modelli alternativi di qualità della vita, significa non solo interrompere l’emorragia secolare di capitale umano e risorse sociali ma creare sviluppo durevole e competitivo per la Calabria in italia e nel mondo.  

Come Lega siamo impegnati su questa sfida anche a livello nazionale. Matteo Salvini la definisce immigrazione positiva. Ma perché questo possa avvenire – va avanti il commissario provinciale di Crotone – è necessario sanare, definitivamente e strutturalmente, lo storico gap di infrastrutture di collegamento e soprattutto digitali tra Nord e Sud del Paese.

Ecco perché – aggiunge – se, da una parte, registriamo con grande soddisfazione l’annuncio del Premier Draghi di una posta per l’alta velocità nel tratto Salerno-Reggio Calabria nel fondo di accompagno al Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza (PNRR) e lo consideriamo un primo risultato importante che raccoglie e traduce l’impegno dei sindaci aderenti alla rete del Recovery Sud; dall’altra, resta di tutta evidenza che l’ulteriore sfida su cui dobbiamo continuare a discutere con il Governo per la rimodulazione delle ingenti risorse europee del Recovery Found, per la Calabria, è quella della realizzazione della nuova SS106 jonica nei tratti mancanti e dell’alta velocità sulla tratta jonica Policoro-Reggio Calabria. – (FONTE: Avv. CATALDO CALABRETTA – COMMISSARIO LEGA/PROVINCIA CROTONE)

Com. Stam.

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