La Polizia di Stato, segnatamente Agenti della Squadra Mobile, Sezione contrasto al Crimine Diffuso, nel corso dei quotidiani servizi di prevenzione e controllo del territorio volti a contrastare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti nel capoluogo palermitano, ha tratto in arresto, in flagranza di reato, un 34 enne nigeriano, resosi responsabili del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Nello specifico, gli agenti transitando nei pressi del noto quartiere cittadino “Ballarò” hanno notato la presenza di un uomo che, alla vista degli operatori, nel vano tentativo di eludere il controllo, si dava a precipitosa fuga tra le stradine del predetto mercato cittadino. Durante queste fasi concitate gli agenti notavano che lo stesso ingeriva precipitosamente alcuni ovuli poi rivelatisi, a seguito di accertamenti sanitari, essere verosimilmente di eroina, nel numero di 10.
Gli agenti, ritendo il suo atteggiamento sospetto, lo hanno inseguito e bloccato poco distante al fine di procedere ad una computa identificazione. Gli accertamenti effettuati hanno consentito di rinvenire addosso al soggetto la somma di 775 euro, di cui non sapeva giustificarne il possesso.
Ritenendo, per tanto, che l’uomo potesse esercitare l’illecita attività di spaccio, gli agenti, attraverso riscontri investigativi, sono riusciti a pervenire alla sua abitazione e all’interno dello stipetto del mobile della cucina hanno rinvenuto 15 involucri di cellophane termosaldati di sostanza stupefacente verosimilmente eroina dal peso complessivo di 185 gr, un bilancino di precisione, un frullatore intriso di sostanza stupefacente, somma di denaro pari a 1.700 euro e materiale per il confezionamento.
La droga ed il denaro, rinvenuto provente dell’attività di spaccio, sono stati posti sotto sequestro, mentre il giovane cittadino nigeriano è stato tratto in arresto nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
L’arresto è stato convalidato dalla locale Autorità Giudiziaria, che ne ha disposto la misura cautelare in carcere.
Giova precisare che l’indagato, è, allo stato, indiziato in merito al reato contestato e che la sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza