Ieri l’Assessore Regionale all’Istruzione e alla Formazione Professionale, Mariella Lo Bello, ha continuato il suo tour nelle scuole siciliane all’Istituto Regina Margherita di Palermo, nell’ambito del Progetto Talenti d’Europa.
“Il nome del progetto è Talenti d’Europa, e non talenti siciliani – spiega l’ass. Lo Bello – perché vogliamo mettere in relazione i nostri giovani che sono talentuosi ma che spesso fanno conoscere i propri talenti fuori dalla Sicilia, con l’opportunità che viene data attraverso un progetto che nasce e si realizza nel giro di due mesi. A fine giugno questi ragazzi conosceranno le opportunità europee conoscendo un’Europa che sa farsi opportunità, per un viaggio di andata nella conoscenza e di ritorno nell’applicazione di quei talenti che i nostri ragazzi dimostrano di avere in ogni percorso lavorativo. Facciamo in modo che i nostri figli possano fare un percorso di formazione anche fuori, ma che tornando restituiscano alla loro terra una ricchezza in più”
Come rispondono i ragazzi a questi incontri?
“Direi in maniera straordinaria, io ogni lunedì visito quelle scuole in giro per la Sicilia che so non essere perfette, quelle che spesso diventano l’unico presidio di aggregazione sociale, come succede a Siracusa o Catania, e questo concorso si incastona bene nel mezzo e io mi lascio guidare in questo percorso tra le scuole.”
In che modo poi intendete operare all’interno di queste strutture per risolverne i disagi?
“Stiamo studiando e facendo in modo che le competenze dell’edilizia scolastica delle Province passino in termini proprio di competenze e finalità ai Comuni, mentre alle Province daremo le competenze sui piani regolatori. Abbiamo bisogno di avvicinare le scuole ai Comuni ma questi devono avere le capacità attraverso i loro uffici tecnici di presentare progetti che siano subito cantierabili. Abbiamo una graduatoria che verrà pubblicata giorno 30, vedremo un po’ i Comuni delle singole città cosa ci hanno presentato e andrò personalmente da chi non ci ha presentato nulla, per dire a quei ragazzi che quell’amministrazione comunale, mentre è accanto ai ragazzi quando c’è la protesta, nel momento in cui c’è da fare una proposta che significa partecipare ad un bando non ha trovato né il tempo né l’interesse e ce ne sono tanti”.