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Torna alta la tensione con L’eurogruppo, all’ultimo esame le riforme proposte dalla Grecia

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Torna alta la tensione tra la Grecia ed i tecnici di Bruxelles per la mancanza di un accordo relativamente alla gestione e ristrutturazione del debito ellenico.
La rottura si avvicina sempre di più ed è legata alla incapacità ed impossibilità del paese mediterraneo di pagare il debito senza una sua effettiva ristrutturazione nel lungo periodo. Per bocca dello stesso premier greco non sarà mai possibile, a queste condizioni, pagarlo.
Lo scontro si fa sempre più aspro in vista delle scadenze dei pagamenti attesi per la fine di aprile, e che senza un accordo con l’Eurogruppo, potrebbero portare il paese al default economico e finanziario.
Il governo greco potrebbe non avere la liquidità per saldare gli stipendi e sostenere la spesa sociale per i prossimi mesi.
L’accordo è legato alla capacità greca di proporre delle riforme convincenti che potrebbero portare Bruxelles a prendere in considerazione le richieste greche.
Come annuncia il commissario europeo Pierre Moscovici, si lavora notte e giorno per perfezionare la lista di riforme che Tsipras ha presentato all’Eurogruppo. Quest’ultimo sta valutando in queste ore se la lista è ritenuta un punto di partenza accettabile per essere discussa la prossima settimana alla presenza dei ministri delle finanze di tutta l’unione oppure no.
Le riforme presentate e tutt’ora in esame mirano a produrre un incremento delle entrate, solo per il 2015, di 3,7 miliardi netti di Euro. Al momento sembra che sia impossibile per governo greco dare seguito alle promesse fatte in campagna elettorale come quella di togliere la tassa sulla proprietà della casa. Una parte importante sarà invece occupata dalle privatizzazioni che dovrebbe portare più di un miliardo e mezzo di euro mentre saranno alzate le tasse su tabacco, alcol e petrolio.
Seguendo le indiscrezioni trapelate da Bruxelles sembra che uno dei problemi sia la mancanza della presentazione di un sistema di riforme strutturali che puntino a dare una vera e propria svolta a livello sistemico del paese greco. Quelle presentate fino ad ora, per riprendere le parole di Juncker, Presidente della Commissione, sono misure volte al rientro momentaneo nei parametri di bilancio ma non vere e proprie riforme volte a mettere e in sicurezza il paese con un impatto duraturo e certo. La contesa è ancora aperta.

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