I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno evitato l’ennesima tragedia familiare.
E’ successo martedì sera, quando la Centrale Operativa dell’Arma ha ricevuto la telefonata di una trentanovenne straniera, preoccupata dalle intenzioni dell’ex marito che dopo essersi presentato sotto casa, nonostante un provvedimento del Tribunale per i Minorenni dell’Emilia Romagna che ne impediva l’avvicinamento a seguito delle pregresse vicissitudini familiari, aveva iniziato a prendere a calci la porta di ingresso. La rapidità con cui la donna ha chiamato il 112 è stata fondamentale per permettere a una pattuglia del Nucleo Radiomobile di raggiungere l’abitazione e arrestare il malintenzionato, identificandolo in un quarantenne cingalese, senza fissa dimora. La donna riferiva ai Carabinieri di essersi separata dal marito un anno fa a causa del suo comportamento arcaico e violento. I Carabinieri hanno scoperto che prima del loro arrivo, l’uomo era riuscito a entrare in casa, ma era stato buttato fuori al termine di una lotta con la moglie e i due figli più grandi, maschio diciassettenne e femmina diciottenne, accorsi in difesa della madre. Durante la lite, il quarantenne, prima ha afferrato il maschio per la gola e l’ha scaraventato contro un muro, poi ha trascinato la femmina in camera e l’ha presa a pugni in maniera “selvaggia”, termine che la madre ha utilizzato per descrivere la scena ai Carabinieri. La madre e i due figli sono stati medicati dai sanitari del 118. In sede di rito direttissimo, l’arresto è stato convalidato e il cingalese, condannato a un anno e sei mesi di reclusione, è stato tradotto in carcere, come disposto dal Giudice del Tribunale di Bologna in composizione monocratica